04 Gen 2025 Un Antico Scrigno di Gemme Stellari
Le scintillanti lucine addensate al centro di questa ripresa del telescopio Hubble, rossastre come rubini, sono stelle appartenenti all’ammasso globulare Liller 1, localizzato nella Costellazione dello Scorpione. Svariate stelle blu, più vicine a noi, punteggiano la scena celeste, interponendosi lungo la nostra linea di vista. Liller 1, pur essendo situato a soli 30.000 anni luce dalla Terra, è particolarmente difficile da osservare: si trova nel bulge della Via Lattea, una zona straordinariamente ricca di stelle e polveri, e dista appena 3.000 anni luce dall’affolato centro galattico. La presenza di dense polveri interstellari, che diffondono efficacemente la luce blu facendo sì che giunga a noi quella più rossastra, oscura pesantemente la visione del raggruppamento stellare in banda ottica. Tuttavia, lo strumento Wide Field Camera 3 (WFC3) a bordo del telescopio Hubble è in grado di catturare anche la luce nel vicino infrarosso, permettendoci di penetrare attraverso le nubi oscuranti di gas e polveri e regalandoci una visione particolarmente nitida di Liller 1. L’ammasso è stato scoperto dall’astronomo americano William Liller nel 1977 ed è uno dei globulari più massicci della Via Lattea, con una massa stimata attorno a 2,3 milioni di masse solari.
I tipici ammassi globari sono densi raggruppamenti composti da centinaia di migliaia di stelle, tenute insieme dall’azione della gravità in una forma sferica del diametro di poche centinaia di anni luce. Si ritiene che ogni galassia abbia una sua popolazione di ammassi globulari: attorno al centro delle ellittiche giganti possono orbitare diverse migliaia di globulari, mentre la Via Lattea, ad esempio, ne ospita circa 170.
I globulari contengono stelle tra le più antiche della nostra galassia e rappresentano una sorta di residuo fossile rimasto dal periodo della sua formazione, ai primordi del cosmo. Nel cuore di ammassi come Liller 1 le stelle si trovano un centinaio o addirittura un migliaio di volte più addensate tra loro rispetto alla distanza tra il Sole e le stelle più vicine. Un ambiente così estremo è sfavorevole per la formazione di sistemi planetari stabili: l’elevata densità stellare fa sì che possano avvenire frequentemente interazioni o persino collisioni tra le varie stelle.
Si ritiene che Liller 1 presenti il tasso di collisioni stellari più alto di ogni altro globulare della Via Lattea, dopo l’ammasso Terzan 5. In effetti, l’osservazione di simili ammassi è molto interessante perché permette di studiare comportamenti stellari insoliti e oggetti curiosi come stelle “vagabonde blu”, pulsar millisecondo, binarie X o variabili cataclismiche, derivanti da collisioni o interazioni tra due stelle in un sistema binario. È probabile che Liller 1, considerando la notevole quantità di raggi gamma che emette dal suo interno, ospiti molte pulsar millisecondo, stelle di neutroni in rapidissima rotazione intente a sottrarre materiale da una stella compagna.
Una delle particolarità di Liller 1 risiede nel fatto che le sue stelle, al contrario di quanto accade per i classici ammassi globulari, appartengono ad almeno due gruppi molto differenti per composizione ed età: la popolazione stellare più antica risale a 12 miliardi di anni fa, mentre quella più giovane e più ricca di metalli ha un’età di appena 1-2 miliardi di anni. Evidentemente questo sistema stellare è stato in grado di formare nuove stelle per un periodo di tempo straordinariamente lungo. Secondo alcuni studi, Liller 1 potrebbe non essere un vero e proprio ammasso globulare, ma il residuo fossile di uno dei grandi e compatti sistemi stellari ricchi di gas che, più o meno 12 miliardi di anni fa, contribuirono alla formazione del bulge galattico, attraverso ripetute fusioni tra loro. In tal caso l’ammasso potrebbe rappresentare un oggetto assai interessante, una sorta di resto archeologico risalente all’epoca caotica della formazione dei bulge delle antiche galassie.
Credit: ESA/Hubble & NASA, F. Ferraro