04 Gen 2025 Una Medusa Galattica
La bella galassia a spirale JO201, immortalata in questa immagine del telescopio Hubble, sfoggia lunghi filamenti di gas e giovani stelle che si estendono nello spazio, simili a tentacoli blu di una medusa cosmica, un fenomeno che suggerisce sia in azione un processo di “ram-pressure stripping”. Questo processo avviene quando una galassia, trascinata dalla gravità, precipita verso il centro di un grande ammasso composto da centinaia di galassie. Durante il viaggio la galassia attraversa rapidamente il materiale intergalattico e incontra un ambiente ad alta pressione, ricco di gas denso e caldo che agisce come un vento potente, provocando l’espulsione di gas e polveri al di fuori del disco galattico.
Il fenomeno violento crea una coda di filamenti che si allungano nello spazio, in cui il gas può addensarsi per formare nuove stelle. Una volta che la malcapitata galassia avrà perduto tutto il suo idrogeno, materia prima per la formazione stellare, andrà incontro a una morte lenta, non essendo più in grado di illuminarsi di nuove stelle. Le stelle già presenti si raffredderanno e, nel corso del tempo, diventeranno vecchie, ma non verranno sostituite da nuove stelle. Il disco delle “galassie medusa” viene deprivato violentemente di materiale, svuotato del combustibile per far nascere stelle, che viene così disperso nello spazio intergalattico. Lo stesso meccanismo che produce i “tentacoli” può far sì che il gas raggiunga le regioni centrali di queste galassie, alimentando il buco nero che si annida nel loro cuore e rendendolo di conseguenza attivo.
Questa particolare galassia medusa, nota come JO201, si trova nella Costellazione della Balena ad una distanza di circa 700 milioni di anni luce da noi, all’interno dell’ammasso di galassie Abell 85, composto da circa 500 singoli oggetti. Le osservazioni della galassia fanno parte di un progetto di indagine su dimensioni, masse ed età degli addensamenti in cui nascono nuove stelle lungo i “tentacoli” delle meduse galattiche. Queste ricerche potranno fornirci indizi sulla connessione tra il processo di ram-pressure stripping e la formazione stellare. I tentacoli di JO201 si estendono nello spazio per una lunghezza pari a circa tre volte la dimensione della Via Lattea e sono ricchi di giovani ammassi stellari compatti. Nel corso degli ultimi centinaia di milioni di anni, il buco nero supermassiccio al centro di JO201, alimentato da gas in caduta verso il centro della galassia, ha provocato la cessazione della formazione stellare nelle regioni attorno al centro galattico, creando una sorta di regione vuota.
Mentre il buco nero divora avidamente gas, i deflussi di plasma che si originano dal suo disco di accrescimento possono sopprimere ulteriormente la formazione stellare nella galassia. Il lauto banchetto è una sorta di “ultimo pasto” per il buco nero, dal momento che anche il vorace oggetto, come la galassia che lo ospita, verrà privato in futuro del gas necessario ad alimentare il suo appetito. Osservare galassie medusa come JO201 fornisce agli astronomi l’opportunità di studiare l’evoluzione galattica così come le interazioni tra una galassia e il suo ambiente circostante. La bella immagine del telescopio Hubble, ripresa con l’ausilio della Wide Field Camera 3 (WFC3), in grado di catturare immagini nel visibile e nell’ultravioletto, rivela la presenza di altre galassie più distanti, stelle in primo piano e una grande galassia ellittica visibile in basso a sinistra.
Credit: ESA/Hubble & NASA, M. Gullieuszik and the GASP team