AG Carinae in Primo Piano

AG Carinae in Primo Piano

La morte di una stella massiccia rappresenta uno degli eventi più violenti e spettacolari dell’Universo. Simili stelle espellono immense quantità di materia nello spazio circostante, plasmato da potenti onde d’urto e da furiosi venti stellari. In questa fantastica ripresa del telescopio Hubble, il primo piano della gigantesca AG Carinae, una stella morente distante 15.000 anni luce da noi, evidenzia chiaramente il guscio di gas ionizzato espulso durante ripetute eruzioni, nonché le dense polveri costanti, illuminate dalla luce stellare.

AG Carinae appartiene alla classe elitaria delle Variabili Blu Luminose, una tipologia di stelle tra le più brillanti e massicce della galassia. Sono stelle variabili, estremamente rare, nonchè destinate a vivere una vita breve e accelerata, bruciando furiosamente il combustibile nucleare a loro disposizione. AG Carinae, la cui massa è tra 55 e 70 volte quella del Sole, ha un’età di pochi milioni di anni, eppure si trova già lungo la strada dell’oblio, destinata ad esplodere tra breve come violenta supernova. La stella sta perdendo massa a un tasso fenomenale. I suoi possenti venti stellari raggiungono velocità di 200 chilometri al secondo, ed esercitano un’enorme pressione sulle nubi di materiale già espulso in precedenza dalla stella. I venti hanno già ripulito le regioni immediatamente circostanti all’astro e hanno interagito con il materiale più distante formando le strutture ben visibili in questa bella ripresa. Il guscio di gas e polveri in espansione che circonda la stella si estende per circa 5 anni luce, e contiene una quantità di materia pari a una quindicina di volte la massa del Sole.

A causa della loro massa immensa e delle infernali temperature, queste stelle si trovano a dover combattere una continua battaglia per mantenere una certa stabilità: la contesa coinvolge la pressione di radiazione che preme dall’interno della stella verso l’esterno, e la gravità che agisce in verso opposto. Questo tiro alla fune energetico fa sì che la stella si espanda e si contragga. Occasionalmente la vittoria arride alla pressione di radiazione e la stella si espande fino a dimensioni immense, soffiando via gli strati esterni, come un vulcano in eruzione. Espulsioni di materia così violente avvengono sotanto quando la stella è sul punto di collassare sotto la sua stessa gravità. Dopo che la stella ha soffiato via i gas del guscio esterno, si contrae fino alla normale dimensione e si tranquillizza per qualche tempo. Come altre variabili blu luminose, AG Carinae ha sperimentato molte eruzioni minori, meno potenti rispetto a quella che ha portato alla creazione della nube circostante.

Nel bel primo piano del telescopio Hubble i colori mostrano il tipo di materiale: il rosso rappresenta gas ionizzato espulso dalla stella, principalmente idrogeno e azoto, mentre il blu mostra la densa polvere circostante, illuminata dalla luce stellare. Secondo gli scienziati la bolla circostante la stella non è perfettamente sferica, ma mostra una simmetria bipolare. Questo implica che la stella potrebbe avere una compagna, nascosta alla vista, oppure che la sua rotazione potrebbe essere particolarmente veloce. Le stelle giganti come AG Carinae trascorrono solo poche decine di migliaia di anni in questa fase della loro evoluzione, un battito di ciglia dal punto di vista cosmico. Alla fine della loro vita esplodono violentemente, lasciandosi dietro un buco nero e arricchendo lo spazio di elementi preziosi per la formazione di altri sistemi stellari.

Credits: ESA/Hubble and NASA, A. Nota, C. Britt

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2021/hubble-takes-a-closer-look-at-its-31st-anniversary-image