Il Cuore Solido di Mercurio

Il Cuore Solido di Mercurio

Utilizzando dati della missione MESSENGER, gli scienziati planetari della NASA hanno scoperto che Mercurio possiede un nucleo interno solido, paragonabile in dimensione al nucleo interno della Terra.

È noto da tempo che la Terra e Mercurio hanno nuclei metallici. Il nucleo esterno di Mercurio è composto da metallo liquido, ma non era chiaro se il nucleo più interno fosse solido. Ora gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA hanno individuato prove della “solidità” del cuore profondo del pianeta. Alcuni scienziati paragonano Mercurio a una sorta di “palla di cannone”, perché il suo nucleo metallico costituisce quasi l’85 percento del volume del pianeta. Questo nucleo, enorme in paragone agli altri pianeti rocciosi nel Sistema Solare, è rimasto per lungo tempo uno dei misteri più affascinanti di Mercurio.

La scoperta del nucleo solido interno, descritta su Geophysical Research Letters, ci permette di comprendere meglio non soltanto la composizione di Mercurio, ma anche la formazione e l’evoluzione dei pianeti rocciosi nel nostro sistema. “L’interno di Mercurio è ancora attivo, a causa del nucleo fuso che alimenta il debole campo magnetico del pianeta”, spiega Antonio Genova dell’Università La Sapienza di Roma, a guida dello studio. “L’interno di Mercurio si è raffreddato più rapidamente rispetto a quello del nostro pianeta. Mercurio può aiutarci a prevedere come cambierà il campo magnetico della Terra man mano che il nucleo si raffredda”.

Rappresentazione grafica della struttura interna di Mercurio Credits: Antonio Genova

Per sondare il cuore di Mercurio il team ha utilizzato dati della missione MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, GEochemistry and Ranging), prendendo in esame in particolare la rotazione e la gravità del pianeta. Mercurio ruota molto più lentamente della Terra: il suo “giorno” dura circa 58 giorni terrestri. Spesso gli scienziati utilizzano piccole variazioni nella rotazione di un oggetto per svelare indizi sulla sua struttura interna. Nel 2007 osservazioni radar effettuate dalla Terra hanno rivelato piccole variazioni nella rotazione di Mercurio, che hanno permesso di dedurre il fatto che parte del nucleo dovesse essere liquido, fuso. Ma, da sole, le osservazioni del tasso di rotazione non erano sufficienti a fornire un’idea precisa della struttura del nucleo. La gravità si è rivelata uno strumento di indagine fondamentale, perché dipende dalla densità del pianeta.

Mentre la sonda orbitava attorno a Mercurio, gli scienziati hanno registrato la sua accelerazione in risposta alla gravità del pianeta. In particolare le orbite finali, ad altitudini sempre più basse, hanno fornito i dati migliori, e hanno permesso agli scienziati di misurare più accuratamente le informazioni relative alla struttura interna. Il team ha inserito i dati di MESSENGER in un sofisticato programma a computer, che ha permesso di modulare i parametri e ricavare la migliore stima della composizione interna del pianeta. I risultati dimostrano la presenza nel cuore di Mercurio di un grande nucleo interno solido di ferro, esteso circa 2000 chilometri, più o meno metà dell’intero nucleo del pianeta. Al contrario, il nucleo solido della Terra rende conto di poco più di un terzo dell’intero nucleo terrestre.
[ Barbara ]

Immagine di Mercurio a colori mappati realizzata utilizzando dati della sonda MESSENGER
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2019/mercurys-spin-and-gravity-reveals-the-planets-inner-solid-core