Juno Indaga i Profondi Recessi della Grande Macchia Rossa

Juno Indaga i Profondi Recessi della Grande Macchia Rossa

 

La Grande Macchia Rossa, un’enorme sistema di tempeste che imperversa su Giove da centinaia di anni, è fra le formazioni più famose e straordinarie del nostro Sistema Solare, eppure nasconde ancora molti misteri. Dati recenti della sonda Juno indicano che la gigantesca struttura penetra in profondità nell’atmosfera, ben al di sotto della fitta coltre di nubi.

“Una delle questioni fondamentali relative alla Grande Macchia Rossa di Giove è: quanto sono profonde le sue radici?”, ha detto Scott Bolton, del Southwest Research Institute a San Antonio. “I dati di Juno indicano che la tempesta più famosa del Sistema Solare è ampia quasi una Terra e mezza, e ha radici che penetrano per 300 chilometri nell’atmosfera del pianeta”. Lo strumento che ha fornito i dati necessari allo studio è il Microwave Radiometer (MWR) a bordo di Juno.

“La sonda ha permesso di scoprire che le radici della Grande Macchia Rossa penetrano per una profondità tra 50 a 100 volte maggiore di quella degli oceani terrestri; inoltre sono più calde alla base che nella parte superiore”, ha detto Andy Ingersoll del Caltech. “I venti sono associati a differenze di temperatura e il calore alla base della macchia può spiegare i venti possenti che osserviamo in alto nell’atmosfera”. Il futuro della Grande Macchia Rossa è ancora oggetto di discussione. Anche se la tempesta è stata monitorata sin dal 1830, è possibile che sia esistita per oltre 350 anni. Nel 19° secolo la macchia era ben più estesa di due Terre. Ma in tempi moderni sembra che sia diminuita in estensione.

Juno ha rilevato anche una nuova zona di radiazione, proprio al di sotto dell’atmosfera del gigante gassoso, vicino all’equatore. La zona include ioni energetici di idrogeno, ossigeno e zolfo che si muovono a velocità prossime a quelle della luce.

Si ritiene che le particelle derivino da atomi neutri energetici creati nel gas attorno alle lune di Giove Io ed Europa. Gli atomi neutri diventano ioni quando dei loro elettroni vengono strappati via in seguito ad interazioni con l’atmosfera superiore di Giove. L’affascinante e immensa formazione tempestosa del pianeta più grande del Sistema Solare ha ancora da rivelarci molte sorprese, via via che sarà analizzata una quantità maggiore di dati catturati da Juno.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-12-juno-probes-depths-jupiter-great.html

Image credit: NASA/JPL-Caltech