La Fata dell’Aquila

La Fata dell’Aquila

Questa scultura cosmica, dall’aspetto simile a una creatura fatata in bilico su un piedistallo, è in realtà una torre ondeggiante, ricca di gas freddo e polveri, che si staglia sullo sfondo luminoso di gas più distante e si innalza da un vivaio stellare chiamato Nebulosa Aquila. Le stelle nella nebulosa si formano in addensamenti di idrogeno freddo, in ambienti caotici ed estremi dove l’energia di giovani stelle scolpisce forme fantasiose nel gas. Il pilastro polveroso, soprannominato “Fata della Nebulosa Aquila”, è alto quasi dieci anni luce e, nelle regioni più dense al suo interno, stanno nascendo nuove stelle. Le stelle nella torre nascono per collasso gravitazionale del gas denso all’interno, o per la pressione dei venti emessi dalle stelle vicine, che, generando onde d’urto, provoca la compressione del gas sui bordi. Inoltre, un torrente di radiazione ultravioletta emessa da un gruppo di stelle giovani e massicce, situate in alto al di fuori dell’immagine, erode via via la torre, illuminandone nel contempo i bordi.

In queste zone di confine il gas è soggetto a progressiva evaporazione, creando il bagliore fumoso attorno alla struttura e donandole un aspetto tridimensionale. La bruciante radiazione ultravioletta e i venti stellari emessi dalle grandi stelle nelle vicinanze stanno erodendo il pilastro, nel corso di un processo che porterà in breve all’evaporazione totale della fotogenica nube. Il ciclo di distruzione delle nubi meno dense di gas e polveri si affianca quindi al ciclo di formazione stellare. I colori nella ripresa sono prodotti dal gas energizzato dalla potente radiazione ultravioletta delle stelle appartenenti all’ammasso nelle vicinanze. La tonalità blu visibile in alto deriva dall’emissione dell’ossigeno, mentre il rosso predominante è dovuto alla ionizzazione dell’idrogeno.

Credit: NASA, ESA, and The Hubble Heritage Team STScI/AURA)

https://www.spacetelescope.org/images/heic0506b/