Antiche Stelle come Gemme Variopinte

Antiche Stelle come Gemme Variopinte

L’abbagliante scrigno di gemme stellari inquadrato in questa fantastica immagine è l’ammasso globulare ESO 520-21 (noto anche come Palomar 6), situato nella Costellazione di Ofiuco, a circa 20.000 anni luce di distanza da noi. La notevole capacità risolutiva del telescopio Hubble mostra il raggruppamento stellare come una moltitudine di sfere brillanti di vario colore, ciascuna delle quali è in realtà una colossale fornace nucleare. Un ammasso come questo contiene poche centinaia di migliaia di stelle raggruppate in una struttura sferoidale del diametro di un centinaio di anni luce. Attorno ad ogni galassia con massa sufficientemente grande orbita un certo numero di ammassi globulari: nel caso della Via Lattea conosciamo oltre 150 globulari ad essa associabili. L’enorme densità rende questi oggetti assai resistenti alle perturbazioni esterne, tanto da rappresentare le strutture più antiche presenti nella nostra galassia, residui fossili del cosmo primordiale. Le antiche stelle di Palomar 6 risplendono come diamanti cosmici da ben 12 miliardi di anni e mezzo!

Palomar 6 è visibile in direzione del centro galattico, in una regione in cui densi gas e polveri interstellari assorbono la luce stellare, rendendo complesse le osservazioni. Questo processo di assorbimento da parte del materiale interstellare ha maggiore effetto su alcune lunghezze d’onda, provocando un cambiamento di colore degli oggetti astronomici dal nostro punto di vista e rendendoli “più rossi” di quanto non siano in realtà. Questo processo di “arrossamento” rende particolarmente difficile determinare le proprietà degli ammassi globulari osservabili nei pressi del centro galattico. Palomar 6 è uno dei pochissimi ammassi globulari in cui è stata scoperta una nebulosa planetaria, effimero residuo di una stella simile al Sole giunta al termine della sua evoluzione. Si ritiene che l’ammasso si sia formato nelle fasi precoci di evoluzione della Via Lattea, all’interno del rigonfiamento centrale (bulge).

Credit: ESA/Hubble and NASA, R. Cohen

https://esahubble.org/images/potw2138a/