NGC 1866: Un Insolito Caleidoscopio Stellare

NGC 1866: Un Insolito Caleidoscopio Stellare

Un abbagliante caleidoscopio di gemme stellari risplende in questa immagine del telescopio Hubble, che inquadra l’ammasso globulare NGC 1866, situato alle periferie della Grande Nube di Magellano a 160.000 anni luce di distanza dalla Terra. Il raggruppamento scintillante di stelle è stato scoperto dall’astronomo scozzese James Dunlop nel 1826. Gli ammassi globulari sono raggruppamenti sferoidali di stelle legate gravitazionalmente, in orbita attorno al centro di una galassia. Anche se rimangono ancora questioni irrisolte, abbiamo una visione piuttosto ampia degli ammassi globulari in orbita attorno alla Via Lattea, mentre lo studio degli ammassi globulari appartenenti ad altre galassie è appena agli inizi. La Grande Nube di Magellano ospita una ricca popolazione di ammassi, e questo la rende un laboratorio ideale e vicino per studiare la nascita e l’evoluzione delle stelle.

In generale le osservazioni effettuate sugli ammassi globulari hanno rivelato che gran parte delle loro stelle hanno basso contenuto di metalli (elementi più pesanti di idrogeno ed elio), tanto che questi oggetti vengono considerati tra i più antichi del cosmo. Secondo gli scienziati le prime stelle venute alla luce dopo il Big Bang erano costituite interamente di elementi come idrogeno, elio e piccole quantità di litio. Quelle stelle primordiali hanno in seguito prodotto nei loro nuclei elementi più pesanti e li hanno sparsi nel cosmo esplodendo come supernove. La successiva generazione di stelle si formò all’interno di nubi ricche di materiale contenente questi metalli, incorporandoli nella loro composizione. Il contenuto di metalli, o metallicità, delle stelle nell’Universo è aumentato via via che proseguiva il ciclo di vita e morte stellare. L’indice basso di metallicità delle stelle che popolano gli ammassi globulari è indicazione della loro età antica.

Ma NGC 1866 è insolito, in quanto ricco sia di stelle antiche sia di stelle sorprendentemente giovani: il variegato assortimento della sua popolazione stellare è ben apprezzabile dalla varietà di colore delle stelle simili a gemme preziose visibili in questa ripresa. NGC 1866 è situato abbastanza vicino a noi da poter studiare singolarmente le stelle che lo costituiscono. In effetti gli astronomi hanno scoperto che in questo sfavillare di astri lucenti coesistono differenti generazioni di stelle. La spiegazione proposta dagli scienziati per la presenza di tante stelle giovani e calde è che l’ammasso, un tempo costituito da una popolazione di stelle antiche, abbia incontrato una gigantesca nube gassosa, che ha fornito la materia grezza per una nuova ondata di nascita stellare, dando origine a una seconda generazione di stelle più giovani.

Credit: ESA/Hubble & NASA

https://www.spacetelescope.org/images/potw1847a/