Un Delicato Velo Fluttuante nello Spazio

Un Delicato Velo Fluttuante nello Spazio

Questa fiabesca ripresa dal telescopio Hubble inquadra una piccola parte della Nebulosa Velo, situata a circa 2.500 anni luce dalla Terra. Il nome della nube deriva dai drappeggi delicati delle sue strutture filamentose: è uno dei più noti resti di supernova. Si è formata in seguito all’esplosione in supernova di una stella con una massa almeno venti volte quella solare, esplosa circa diecimila anni fa (rispetto alle nostre osservazioni). La nube di detriti stellari in espansione comparve come nuova stella nel cielo degli esseri umani che abitavano la Terra all’alba della storia, rimanendo brillante persino di giorno per settimane. Oggi il resto di supernova, chiamato anche Anello del Cigno, si è affievolito ed è visibile attraverso un piccolo telescopio in direzione della Costellazione del Cigno. Secondo gli astronomi la stella progenitrice della Nebulosa Velo, prima di esplodere, ha espulso un intenso vento stellare, che ha scavato un’ampia cavità nel gas interstellare circostante.

A dispetto della complessità della nebulosa e della sua distanza da noi, è chiaramente apprezzabile nella ripresa il moto di alcune delle sue strutture delicate, in particolare i deboli filamenti rossi composti da idrogeno. L’aspetto colorato della Nebulosa Velo è dovuto a variazioni di temperature e densità degli elementi chimici presenti. Le formazioni di colore blu – che delineano la parete della cavità – appaiono liscie e incurvate rispetto a quelle più vaporose di colore verde e rosso. Questo perché il gas caratterizzato dal filtro blu ha incontrato più recentemente l’onda d’urto dovuta all’esplosione, in tal modo da mantenere pressochè la forma originale. Queste strutture contengono inoltre gas più caldo rispetto a quelle di tonalità rossa e verde, nelle quali il gas è ionizzato da più tempo e quindi si è diffuso in formazioni più caotiche. Ancora oggi l’onda d’urto creata dalla nube di detriti in espansione si muove nello spazio a ben 1,5 milioni di chilometri all’ora.

Image Credit: ESA/Hubble & NASA, Z. Levay

https://apod.nasa.gov/apod/ap210405.html

APOD
2021 Apr 05