La Nascita delle Coppie Stellari

La Nascita delle Coppie Stellari

Un nuovo studio si è occupato di indagare sulla formazione delle stelle binarie, studiando giovani sistemi protostellari nella Nube di Perseo tramite il Very Large Array e il telescopio ALMA.

Gran parte delle stelle con massa simile o superiore a quella solare hanno una o più stelle compagne, ma le teorie relative alla formazione di questi sistemi multipli sono ancora controverse. L’azione della gravità porta alla contrazione della nube nativa di gas e polveri interstellari, fino a che non si sviluppano grumi abbastanza densi da collassare in stelle. Ogni addensamento nebulare in contrazione ha una sua rotazione, e il materiale va a formare un disco rotante attorno alla protostella. In seguito la giovane stella può raggiungere una massa sufficiente a creare nel suo centro temperatura e pressione tali da innescare le reazioni termonucleari che la faranno risplendere.

Immagine di ALMA di stelle binarie molto giovani Credit: Tobin et al.

Secondo un modello relativo alla formazione stellare, il disco presente attorno alla protostella può frammentarsi a causa di instabilità gravitazionali, producendo una seconda stella. Un altro modello prevede invece che la turbolenza nella nube in contrazione porti alla frammentazione degli addensamenti nebulari, formando stelle multiple. Nel primo caso le simulazioni dimostrano che le due stelle dovrebbero essere relativamente vicine tra loro, a una distanza tipicamente inferiore a 600 unità astronomiche. Ma se il secondo meccanismo è corretto, possono formarsi coppie binarie sia strette che larghe.

Gli astronomi Sarah Sadavoy e Mike Dunham dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics fanno parte di un team che ha utilizzato i telescopi VLA e ALMA per studiare 17 sistemi di protostelle multiple nella Nube di Perseo, una nursery stellare situata a circa 980 anni luce dalla Terra. Le osservazioni hanno permesso di rivelare l’ambiente dei sistemi e di determinare la presenza di rotazioni a piccola scala o di materiale circostante. Dodici dei sistemi sono stati risolti spazialmente e otto hanno rivelato strutture di emissione di polveri attorno alla coppia stellare.

I sistemi leggermente più evoluti del campione non hanno mostrato presenza di polvere attorno al sistema binario, che ha probabilmente già raggiunto la fase finale della sua evoluzione iniziale e smesso di accrescere materiale dal disco. In sostanza, circa due terzi dei sistemi si sono rivelati coerenti con la teoria della frammentazione del disco, rivelando che questo meccanismo è senza dubbio importante, ma probabilmente non è l’unico all’opera nella formazione di sistemi stellari multipli.

Nell’immagine rappresentazione artistica di un giovane sistema stellare binario
Credit NASA/JPL-Caltech

https://phys.org/news/2018-12-stellar-binaries.html