Un Miliardo di Comete per Forgiare Plutone

Un Miliardo di Comete per Forgiare Plutone

Un nuovo studio pubblicato su Icarus suggerisce che Plutone si sia formato in seguito alla fusione di un miliardo di comete. Per sviluppare questa ipotesi gli astronomi hanno confrontato dati della missione New Horizons sul pianeta nano con quelli ottenuti dalla missione Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.

I dati della missione New Horizons, che ha realizzato il primo passaggio ravvicinato al pianeta nano nel Luglio 2015, hanno fornito un tesoro di dati per gli astronomi, permettendo nuove scoperte sulla superficie, composizione, atmosfera e formazione di Plutone. Le origini del piccolo mondo hanno incuriosito gli scienziati per anni.

Essenzialmente, anche se Plutone è l’oggetto più grande nella Fascia di Kuiper, è simile come orbita e composizione agli oggetti ghiacciati che lo circondano. Occasionalmente, alcuni di questi corpi  celesti vengono espulsi dalla Fascia di Kuiper e diventano comete di lungo periodo nel Sistema Solare interno. Il team, guidato da Christopher R. Glein e J. Hunter Waite del Southwest Research Institute, ha esaminato dati della missione New Horizons relativi al ghiaccio ricco di azoto in Sputnik Planitia, un grande ghiacciaio che forma il lobo sinistro della formazione Tombaugh Regio, il “cuore” di Plutone. Poi ha confrontato questi dati con quelli ottenuti dalla missione Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.

“We’ve developed what we call ‘the giant comet’ cosmochemical model of Pluto formation. We found an intriguing consistency between the estimated amount of nitrogen inside the glacier and the amount that would be expected if Pluto was formed by the agglomeration of roughly a billion comets or other Kuiper Belt objects similar in chemical composition to 67P, the comet explored by Rosetta.”
“Abbiamo sviluppato quello che chiamiamo il modello cosmo-chimico della ‘cometa gigante’, relativo alla formazione di Plutone. Abbiamo scoperto una coerenza interessante tra la quantità stimata di azoto all’interno del ghiacciaio e la quantità che ci si aspetterebbe se Plutone si fosse formato in seguito all’aggregazione di un miliardo di comete o altri oggetti della Fascia di Kuiper con composizione simile alla cometa esplorata da Rosetta”.

Uno scenario alternativo prevede che Plutone si sia formato da ghiacci molto freddi che facevano parte del disco protoplanetario attorno al Sole, da cui si sono formati i pianeti. Per mettere in luce l’ipotesi più probabile, gli scienziati hanno bisogno non solo di sapere quanto azoto sia presente oggi su Plutone, ma anche quanto il pianeta possa averne perduto nello spazio nel corso del tempo. È necessario, in particolare, spiegare l’attuale rapporto tra monossido di carbonio e azoto. Secondo il team la composizione chimica iniziale di Plutone, che si sarebbe formato da comete, è stata modificata dall’azione di acqua liquida, forse presente come oceano sotto la superficie. “Questa ricerca si fonda sui fantastici successi delle missioni New Horizons e Rosetta, per espandere la nostra comprensione dell’origine e dell’evoluzione di Plutone”, afferma Glein. “Utilizzando la chimica come strumento investigativo, siamo stati in grado di ricondurre alcune strutture che oggi osserviamo su Plutone a processi di formazione molto antichi. Questo ci porta ad apprezzare ancora di più la storia di Plutone, che stiamo appena iniziando a svelare”.
[ Barbara Bubbi ]

Credit: NASA/JHUAPL/SwRI

https://www.universetoday.com/139317/pluto-is-what-you-get-when-a-billion-comets-smash-together/