New Horizons Rivela un Nuovo Mondo

New Horizons Rivela un Nuovo Mondo

Le informazioni acquisite dalla sonda New Horizons durante il flyby di Capodanno su Ultima Thule, il remoto oggetto della Fascia di Kuiper, portano nuova luce sulle fasi primordiali della storia del Sistema Solare. Gli scienziati della missione hanno rilasciato le prime immagini dettagliate dell’oggetto più distante mai esplorato dall’umanità.

“Questo flyby è un risultato storico. Mai in precedenza il team di una sonda spaziale ha esplorato un corpo celeste così piccolo a una velocità così elevata e così lontano negli abissi dello spazio. New Horizons ha raggiunto un nuovo traguardo per la moderna esplorazione spaziale”, spiega Alan Stern del Southwest Research Institute a Boulder, Colorado, Principal Investigator della missione.

Le immagini, riprese da una distanza di 27.000 chilometri, hanno rivelato che Ultima Thule è un sistema “binario a contatto”, formato da due oggetti connessi tra loro. Da un capo all’altro, il piccolo mondo misura 31 chilometri in lunghezza. Il team ha soprannominato la “sfera” più grande Ultima (estesa per 19 chilometri) e quella più piccola Thule (estesa per 14 chilometri). Secondo gli scienziati i due oggetti si sarebbero uniti a formare un unico corpo quando il Sistema Solare aveva appena un centesimo della sua età attuale, collidendo tra loro a una velocità non superiore a quella di due automobili durante un leggero tamponamento.

“New Horizons è come una macchina del tempo, che ci riporta alla nascita del Sistema Solare. Stiamo osservando una rappresentazione fisica dell’inizio della formazione planetaria, congelata nel tempo”, afferma Jeff Moore, membro del team della missione. “Studiare Ultima Thule ci sta aiutando a comprendere la formazione dei pianeti, sia quelli nel nostro Sistema Solare, sia quelli in orbita attorno ad altre stelle nella nostra galassia”. I dati dell’incontro ravvicinato tra la sonda e Ultima Thule, avvenuto il primo Gennaio, continueranno ad essere analizzati nei prossimi mesi, insieme a immagini a risoluzione molto più elevata.

Le analisi iniziali non hanno rivelato evidenze di anelli o corpi satellite più grandi di un miglio in diametro in orbita attorno a Ultima Thule, e il colore dell’oggetto corrisponde a quello di corpi analoghi nella Fascia di Kuiper. A una distanza di ben 1,6 miliardi di chilometri da Plutone e 6,4 miliardi di chilometri dalla Terra, Ultima Thule è l’oggetto più distante mai esplorato da missioni spaziali.

Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

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