Io, Regina dei Vulcani

Io, Regina dei Vulcani

La luna di Giove Io è un mondo estremo e ribollente, l’oggetto geologicamente più attivo del Sistema Solare. I vulcani del satellite gioviano emettono pennacchi di gas che si estendono fino a 480 chilometri sopra la superficie e producono estese colate di lava che possono fluire per centinaia di chilometri. Un nuovo studio riporta dettagliate analisi della frenetica luna derivanti da cinque anni di osservazioni con telescopi terrestri.

Monitorare in maniera continua le roventi attività di Io, come sorgenti di calore (hotspot) o posizione delle emissioni termiche, è essenziale per comprendere quanto calore viene dissipato in questa luna fremente di processi bollenti. L’estrema attività geologica deriva dal riscaldamento mareale dovuto all’attrito al suo interno, data la vicinanza di Giove e degli altri satelliti galileani. Abbiamo avuto l’opportunità di esplorare il vulcanismo di Io grazie a varie missioni spaziali: Voyager, Galileo, Cassini e New Horizons hanno rivelato la presenza di oltre 150 vulcani attivi in superficie. Ma i passaggi ravvicinati delle sonde non forniscono le osservazioni, frequenti e a lungo termine necessarie per tracciare in dettaglio quanto avviene sulla Io.

Nel corso degli ultimi cinque anni gli scienziati hanno monitorato le emissioni termiche della luna di Giove utilizzando i telescopi Keck e Gemini North, localizzati alle Hawaii. In un nuovo studio guidato da Katherine de Kleer (California Institute of Technology), un team di astronomi riferisce i risultati di queste osservazioni. In totale gli scienziati hanno ottenuto 980 rilevazioni da oltre 75 singoli hotspot. Derivanti dell’attività vulcanica sono zolfo, anidride solforosa e ceneri, che, soffiati fino a centinaia di km di altezza, ricadono al suolo colorandolo di rosso, nero e bianco e creando l’aspetto chiazzato di Io.

Dai dati si è dedotto che le eruzioni più luminose sono generalmente di breve durata (solo pochi giorni) e molto calde (oltre 500 gradi Centigradi). Inoltre si concentrano tutte nell’emisfero opposto rispetto alla direzione del movimento della luna, un fenomeno che ancora non ha ricevuto spiegazione. Negli ultimi tre anni sono stati individuati un certo numero di nuovi hotspot: alcuni probabilmente esistevano già prima, ma non erano stati osservati perché emettono calore solo sporadicamente, altri potrebbero essersi accessi più recentemente. Il gigantesco vulcano attivo Loki Patera, dal diametro di oltre 200 chilometri, ha generato 113 rilevazioni, con una periodicità di circa 470 giorni, un comportamento che potrebbe essere dovuto alle proprietà orbitali di Io.

Nell’immagine la luna di Giove Io, ripresa dalla sonda Galileo nel 1997
Credit NASA/JPL/University of Arizona
https://aasnova.org/2019/07/22/five-years-watching-volcanoes-on-another-world/