Un Piccolo Telescopio Individua Attività Vulcanica su Io

Un Piccolo Telescopio Individua Attività Vulcanica su Io

Utilizzando un piccolo telescopio del Planetary Science Institute, è stato individuato un imponente evento vulcanico sulla luna di Giove Io, grazie alla variazione in luminosità di una vasta nube di sodio nella magnetosfera di Giove.

“Questi risultati costituiscono ulteriori prove che il metodo tradizionale per monitorare il vulcanismo di Io, cercando cambiamenti di temperatura in superficie provocati dallo scorrere di lava, non è in grado di individuare questi grandi eventi di rilascio di gas”, spiega Jeff Morgenthaler del Planetary Science Institute, a guida dello studio. “La mancanza di una evidente controparte nell’infrarosso per questo evento ci racconta qualcosa sulla geologia di Io. Per fare un’analogia con la Terra, questo evento vulcanico potrebbe essere derivato da un’eruzione molto simile a quella del Monte St. Helens nel 1980 in USA, che ha rilasciato grandi quantità di gas e polveri, a differenza delle recenti eruzioni del Kilauea alle Hawaii, che hanno prodotto vaste quantità di lava calda”, spiega Morgenthaler. “L’evento vulcanico è avvenuto tra metà Dicembre 2017 e l’inizio di Gennaio 2018. Il gas derivante dall’eruzione ha riempito la magnetosfera di Giove, la regione dello spazio dominata dal campo magnetico gioviano, con materiale in eccesso rimasto fino a Giugno”.

“Io è il corpo celeste più vulcanicamente attivo del Sistema Solare. Questo evento, che si è rivelato il più durevole registrato con questa tecnica, non è stato riportato da altre tecniche che monitorano l’attività di Io, nonostante il numero significativo di osservazioni in supporto alla missione Juno della NASA”. È stato utilizzato un piccolo telescopio per astrofili, l’osservatorio Io Input/Output (IoIO) del Planetary Science Institute, dotato di un coronografo in grado di ridurre l’intensità della luce proveniente da Giove e di riprendere la luce emessa dalle nubi gassose attorno al pianeta gigante, grazie a filtri speciali. Il telescopio si trova al San Pedro Observatory a Benson, Arizona.

“Lo scopo immediato della ricerca è comprendere meglio come si muova il materiale ionizzato in una magnetosfera planetaria in rapida rotazione”, spiega Morgenthaler. “In effetti questo progetto ci aiuterà a comprendere meglio il funzionamento di tutte le magnetosfere. Dal momento che la magnetosfera della Terra ci protegge da alcuni degli effetti più devastanti derivanti dal trovarsi vicini a una stella, questo studio ha anche applicazioni relative a casa nostra”. Lo studio è pubblicato su Astrophysical Journal Letters.
[ Barbara ]

Questa immagine composita di Io è stata acquisita dalla sonda Galileo. Il grande anello di colore arancio è formato da materiale depositato in seguito all’eruzione di Pele, il più grande vulcano di Io.
Image Credit:NASA/JPL/University of Arizona

http://www.psi.edu/news/iosodium