24 Lug 2018 L’Influenza della Radiazione sull’Abitabilita di Europa
Sappiamo da tempo che la luna di Giove Europa ospita molto probabilmente un oceano globale nel sottosuolo. Gli scienziati stanno programmando missioni per cercare indizi della presenza di forme di vita sul satellite. Un nuovo studio delinea una mappa dei luoghi su Europa più o meno colpiti dalle forti radiazioni in arrivo da Giove, allo scopo di individuare dove andare a cercare eventuali tracce biologiche.
Sin da quando la missione Galileo ha rivelato, negli anni ’90, la possibilità della presenza di un oceano sotto la crosta ghiacciata di Europa, i ricercatori hanno considerato la luna uno dei luoghi più promettenti del Sistema Solare dove individuare gli ingredienti necessari alla vita. Esistono prove che le acque salate risalgano dall’interno di Europa verso la superficie. Studiando questo materiale che proviene dalle viscere della luna, gli scienziati sperano di apprendere maggiori informazioni sull’abitabilità dell’oceano di Europa. Tuttavia la superficie della luna è bombardata da una costante e intensa pioggia di radiazioni emesse da Giove, radiazioni che potrebbero distruggere o alterare il materiale trasportato in superficie, rendendo difficile capire se quel materiale rappresenti davvero le condizioni dell’oceano sottostante.
È importante quindi determinare dove sia più intensa la radiazione, quanto colpisca in profondità e quale sia la sua influenza sulla superficie e su eventuali biofirme, indicatori della presenza di vita. Un nuovo studio, a guida di Tom Nordheim del Jet Propulsion Laboratory della NASA e pubblicato su Nature Astronomy, presenta la mappatura più completa ad oggi della radiazione che colpisce la superficie di Europa. “Quando esaminiamo materiali che provengono da sotto la superficie, cosa stiamo analizzando? Abbiamo informazioni sull’oceano o su ciò che accade ai materiali dopo che sono stati colpiti da radiazioni?”, spiega Nordheim.
Utilizzando dati della sonda Galileo e di Voyager 1, il team ha misurato gli elettroni che impattano la superficie della luna, scoprendo che la quantità di radiazione varia in base alla posizione. La radiazione più intensa è concentrata in zone attorno all’equatore, e la radiazione più debole vicino ai poli. Una volta mappate, le zone colpite da maggiore radiazione appaiono come regioni di forma ovale, connesse alle estremità, e coprono più di metà della luna. Ora gli scienziati sanno dove si trovano le zone meno alterate dalla radiazione, un’informazione che si rivelerà fondamentale per la missione Europa Clipper della NASA, il cui lancio è previsto non prima del 2022. Lo studio del team ha preso inoltre in esame a quale profondità potrebbe penetrare la radiazione. I risultati rivelano la profondità a cui gli scienziati dovrebbero accedere nel corso di future missioni per cercare biofirme intatte, una profondità che varia tra 10-20 centimetri nelle zone più colpite, a meno di 1 centimetro nelle regioni di Europa a latitudine medio-alta, verso i poli. Per giungere a queste conclusioni, il team ha testato l’effetto della radiazione su aminoacidi, i mattoni costruttivi delle proteine, molecole tra le più semplici che possiamo considerare biofirme. Il team della missione Europa Clipper sta esaminando possibili percorsi orbitali. “È una buona notizia la possibilità di esaminare materiale oceanico fresco, che non è stato modificato pesantemente dall’impronta delle radiazioni”, conclude Hand.
[ Barbara Bubbi ]
Nella rappresentazione artistica Europa in primo piano, Giove a destra e Io nel centro
Credits: NASA/JPL-CalTech
https://www.nasa.gov/feature/jpl/radiation-maps-of-jupiter-s-moon-europa-key-to-future-missions