Una Danza Orbitale per Preservare gli Oceani di Mondi Remoti

Una Danza Orbitale per Preservare gli Oceani di Mondi Remoti

Secondo un nuovo studio della NASA il calore generato dall’attrazione gravitazionale di altri corpi potrebbe prolungare nel tempo la presenza di oceani d’acqua liquida al di sotto della superficie di mondi ghiacciati nel Sistema Solare esterno. Questo potrebbe ampliare considerevolmente il numero di luoghi in cui poter cercare la presenza di vita, dal momento che l’acqua liquida è ritenuta fondamentale per la vita e che secondo gli astronomi esistono decine di questi mondi.

“Occorre considerare questi oggetti come potenziali riserve di acqua e vita”, ha detto Prabal Saxena del Goddard Space Flight Center della NASA, a guida dello studio pubblicato su Icarus. “Se il nostro studio è corretto, ora abbiamo molti più posti nel Sistema Solare che possiedono alcuni degli elementi fondamentale per la vita extraterrestre”.

Questi mondi gelati si trovano al di là dell’orbita di Nettuno e includono Plutone e le sue lune. Sono noti come Oggetti Trans-Nettuniani (Trans-Neptunian Objects, TNO) e sono davvero troppo freddi per poter ospitare acqua liquida in superficie, dal momento che hanno temperature dell’ordine di -200° Celsius. Tuttavia esistono evidenze che alcuni possano avere strati di acqua liquida al di sotto delle loro croste ghiacciate. Oltre ad avere densità simili a quelle di altri corpi che si ritiene nascondano oceani sotto la superficie, un’analisi della luce riflessa da alcuni TNO rivela la presenza di ghiaccio d’acqua cristallino e idrati d’ammonio, componenti che dovrebbero provenire da riserve di acqua liquida presenti nell’interno e affiorate in superficie, un fenomeno noto come criovulcanismo.

Gran parte del calore all’interno dei TNO proviene dal decadimento di elementi radioattivi incorporati in questi oggetti fin dal periodo della loro formazione. Questo calore può essere sufficiente a fondere uno strato di crosta ghiacciata, generando un oceano sub-superficiale e forse permettendo la sua presenza per miliardi di anni. Ma dal momento che gli elementi radioattivi decadono in elementi più stabili, smettono ad un certo punto di rilasciare calore e l’interno di questi oggetti si raffredda gradualmente e ogni oceano presente ghiaccia. Ma i ricercatori hanno scoperto che l’interazione gravitazionale con un altro oggetto come una luna può generare calore sufficiente all’interno di un TNO da far sì che la presenza di un oceano sotto la superficie si prolunghi nel tempo. “Abbiamo scoperto che il riscaldamento mareale può essere un elemento di svolta che potrebbe avere preservato oceani di acqua liquida al di sotto della superficie di grandi TNO come Plutone ed Eris fino ad oggi”, conclude  Wade Henning, coautore dello studio.
[ Barbara Bubbi ]

https://www.nasa.gov/press-release/goddard/2017/dance-preserves-oceans

Nell’immagine Plutone e la sua luna Caronte
Credits: NASA/JHUAPL/SwRI