Nubi Nere di Tempesta su Nettuno

Nubi Nere di Tempesta su Nettuno

Analizzando riprese del telescopio Hubble, gli scienziati hanno svelato per la prima volta il processo di formazione di una Grande Macchia Scura sul pianeta Nettuno.

Le macchie nere di Nettuno, osservate in almeno sei occasioni nel corso degli anni, sono tempeste che si formano da aree di alta pressione atmosferica, come avviene per la Grande Macchia Rossa di Giove. La sonda Voyager 2 della NASA identificò due massicci turbini oscuri nel 1989, in seguito scomparsi, mentre Hubble ne osservò altri quattro. Il team, nel corso del nuovo studio, ha analizzato riprese di Hubble effettuate negli ultimi anni, individuando nubi più piccole, bianche e luminose, nella zona in cui oltre due anni dopo, nel 2018, sarebbe apparsa una nuova grande macchia scura. La correlazione tra le due tipologie di formazioni tempestose ha permesso di scoprire che le macchie scure si formano nell’atmosfera di Nettuno molto più in profondità del previsto.

I dati di Hubble hanno permesso, inoltre, di evidenziare la frequenza delle macchie scure e la loro durata. Grazie alle nuove scoperte, gli scienziati hanno ottenuto indizi sui processi all’opera all’interno dei giganti ghiacciati e di pianeti analoghi. “Se si vogliono studiare gli esopianeti e capire come funzionano, si devono innanzitutto comprendere i nostri pianeti”, spiega Amy Simon del Goddard Space Flight Center della NASA, a guida dello studio pubblicato su Geophysical Research Letters. “Abbiamo così poche informazioni su Urano e Nettuno!”.  Le due gigantesche e vorticose tempeste nere osservate da Voyager 2, una delle quali di dimensioni simili alla Terra, non sono state più individuate nelle immagini successive riprese dal telescopio Hubble. “Questa è stata davvero una sorpresa. Siamo soliti far riferimento alla Grande Macchia Rossa di Giove, che presumibilmente è sempre lì al suo posto da centinaia di anni”, commenta Simon in merito.

L’immagine raffronta una ripresa di Nettuno effettuata dal telescopio Hubble (a sinistra), in cui è visibile una nuova tempesta scura, con una ripresa della sonda Voyager 2 (a destra). CREDIT NASA/ESA/GSFC/JPL

Una nuova Grande Macchia Scura è apparsa su Nettuno nel 2018, identica in dimensione e forma a quella vista da Voyager. Simon e i suoi colleghi stavano analizzando immagini di Hubble di una tempesta scura più piccola risalente al 2015, quando hanno scoperto nubi piccole, biancastre e brillanti nella regione in cui sarebbe apparsa nel 2018 la grande macchia. Le nubi ad elevata altitudine sono composte da cristalli di metano ghiacciato, che forniscono loro il caratteristico color bianco. Secondo gli scienziati simili nubi di metano accompagnano le bufere tempestose che sono alla base della formazione delle macchie scure, fluttuando al di sopra.

Il team stima che su Nettuno si scatenino nuove tempeste 4-6 anni, e che ognuna possa durare da due a sei anni. Le nuove scoperte dimostrano che le Grandi Macchie Scure di Nettuno differiscono significativamente dalla Grande Macchia Rossa di Giove, che è stata osservata almeno sin dal 1830. Sottili correnti a getto nell’atmosfera gioviana impediscono alla macchia rossa di spezzarsi e di cambiare latitudine. I venti su Nettuno, al contrario, impazzano su fasce molto più ampie attorno al pianeta, pertanto le grandi tempeste scure si spostano gradualmente in latitudine, soggette all’effetto di altre correnti e perturbazioni che le portano a dissolversi. “Non abbiamo mai misurato direttamente i venti all’interno dei vortici scuri di Nettuno, ma stimiamo che la loro velocità sia nell’ordine di un centinaio di metri al secondo, piuttosto simile a quella dei venti nella Grande Macchia Rossa di Giove”, concludono gli scienziati.
[ Barbara ]

Nella ripresa la prima Grande Macchia Scura osservata su Nettuno
Credit: NASA

https://eurekalert.org/pub_releases/2019-03/agu-hcb032519.php