Una Nursery Cosmica Plasmata da Stelle Bambine

Una Nursery Cosmica Plasmata da Stelle Bambine

Questa nube di gas e polveri è un luogo in cui nascono e trovano dimora stelle giovani e calde. Questi astri ardenti, belli e letali, modellano l’aspetto della nebulosa da cui si sono formati e, mentre si avviano all’età adulta, sono destinati a distruggerla.

Gum 15, immortalata in questa splendida immagine dal telescopio dell’MPG/ESO all’osservatorio di La Silla, si trova a circa 3.000 anni luce dalla Terra nella costellazione delle Vele ed è un esempio di regione HII, una nube composta per lo più da idrogeno ionizzato dalla radiazione ultravioletta di giovani stelle. Al centro dell’immagine risplende una delle protagoniste della scena cosmica: la stella HD 74804, la più brillante di un ammasso stellare conosciuto come Collinder 197.

L’aspetto intricato, irregolare che esalta la bellezza di questa nebulosa non è inusuale per una regione H II ed è il risultato della potente azione delle stelle al suo interno. Queste regioni hanno forme diverse perché la distribuzione delle stelle e del gas è irregolare. A rendere ancora più particolare e affascinante Gum 15 contribuisce l’oscura macchia biforcata di polvere opaca visibile al centro e alcune nubi a riflessione dalla pallida tonalità blu che la attraversano.

Una simile regione H II potrebbe dare vita a migliaia di stelle in un periodo di vari milioni di anni. Alcune di queste stelle provocano il bagliore e scolpiscono la sua forma e proprio questi astri ardenti alla fine la distruggeranno. Una volta che le stelle neonate avranno attraversato le fasi dell’infanzia, soffieranno forti venti di particelle e quando le più massicce tra di loro cominceranno a morire, Gum 15 morirà con loro. Alcune stelle sono così imponenti che usciranno di scena in modo spettacolare, esplodendo come supernove, disperdendo nella regione le ultime tracce della nube gassosa e lasciandosi alle spalle un ammasso di stelle bambine.
[ Barbara Bubbi ]

http://www.eso.org/public/news/eso1420/?lang

Crediti: ESO