Ghiaccio ovunque su Cerere

Ghiaccio ovunque su Cerere

 

Le immagini di Cerere riprese dalla sonda Dawn della NASA hanno rivelato un mondo scuro, coperto di crateri, la cui zona più brillante è formata da sali altamente riflettenti. Ma anche se a prima vista può non sembrare, due nuovi studi dimostrano che il ghiaccio è presente ovunque sul pianeta nano.

“Questi studi supportano l’idea che il ghiaccio si sia separato dalla roccia durante la fase primordiale della storia di Cerere, formando uno strato di crosta ricco di ghiaccio e che quel ghiaccio sia rimasto in superficie nel corso della storia del Sistema Solare”, ha detto Carol Raymond del Jet Propulsion Laboratory. La presenza di ghiaccio su altri corpi planetari è importante perché riteniamo che l’acqua sia un ingrediente essenziale per la vita. “Trovando corpi che in un lontano passato erano ricchi d’acqua possiamo scoprire indizi sui luoghi dove fosse eventualmente presente la vita nel giovane Sistema Solare”, ha affermato Raymond.

La superficie di Cerere è ricca di idrogeno, con concentrazioni più elevate a latitudini medio-alte, consistente con la presenza di vaste distese di ghiaccio, secondo il nuovo studio pubblicato su Science. “Su Cerere il ghiaccio è localizzato non solo in pochi crateri, ma si trova dappertutto”, ha detto Thomas Prettyman, principal investigator dello strumento Gamma ray and neutron detector (GRaND), a bordo della sonda Dawn.

I ricercatori hanno utilizzato questo strumento per determinare le concentrazioni di idrogeno, ferro e potassio in superficie. GRaND misura la quantità e l’energia dei raggi gamma e neutroni emessi da Cerere. I neutroni sono prodotti quando i raggi cosmici galattici interagiscono con la superficie di Cerere. Alcuni neutroni vengono assorbiti dalla superficie, mentre altri sfuggono. Poichè l’idrogeno rallenta i neutroni, la sua presenza è associata con una minor fuga di neutroni. Su Cerere l’idrogeno si troverebbe sotto forma di acqua ghiacciata.

“Questi risultati confermano le previsioni fatte quasi tre decenni fa che il ghiaccio possa sopravvivere per miliardi di anni proprio sotto la superficie di Cerere”, continua Prettyman. “L’evidenza rafforza l’ipotesi che sia presente vicino alla superficie anche in altri asteroidi della Fascia Principale”.

Concentrazioni di ferro, idrogeno, potassio e carbonio forniscono ulteriore prova che lo strato superiore di materiale che ricopre Cerere sia stato alterato da acqua liquida nell’interno di Cerere. Gli scienziati ipotizzano che il decadimento di elementi radioattivi all’interno di Cerere abbia prodotto calore che ha guidato questo processo di alterazione, separando Cerere in un interno roccioso e un guscio esterno ghiacciato. La separazione tra ghiaccio e roccia potrebbe spiegare le differenze nella composizione chimica tra la superficie e l’interno di Cerere.

Un secondo studio, guidato da Thomas Platz del Max Planck Institute for Solar System Research, Gottingen, Germania, e pubblicato su Nature Astronomy, concentra l’attenzione su crateri in ombra presenti nell’emisfero settentrionale di Cerere. Gli scienziati hanno esaminato centinaia di oscuri crateri chiamati “trappole fredde” (temperature inferiori a 110 Kelvin, o -163 gradi) e hanno scoperto depositi di materiale brillante in dieci di questi crateri. In un cratere in particolare lo spettrometro a bordo di Dawn ha confermato la presenza di ghiaccio, suggerendo che si trovi anche immagazzinato nei gelidi e oscuri crateri di Cerere.
[ Barbara Bubbi ]

http://phys.org/news/2016-12-ice-hidden-shadowy-craters-dwarf.html

Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA/PSI