Un Vulcano di Fango su Cerere

Un Vulcano di Fango su Cerere

Un nuovo studio effettuato da scienziati dell’agenzia spaziale tedesca (DLR) ha permesso di risolvere il mistero della formazione di Ahuna Mons, l’insolita montagna che si innalza per un’altezza di oltre 4.000 metri al di sopra della superficie di Cerere cosparsa di crateri. Sembra che il “magma” fuoriuscito dall’interno del pianeta nano sia composto da un miscuglio di acqua salata, fango e particelle rocciose.

Cerere è un mondo complesso e dinamico, che potrebbe avere ospitato molta acqua liquida in passato e potrebbe ancora averne nel sottosuolo. Secondo i ricercatori una bolla composta da una miscela di acqua salata, fango e roccia si è innalzata dall’interno del pianeta nano, spingendo verso l’alto la crosta ghiacciata, solidificandosi una volta esposta alla gelida temperatura esterna e accumulandosi via via in depositi stratificati, fino a formare una montagna. In definitiva Ahuna Mons sarebbe in realtà un enorme vulcano di fango. “In questa regione l’interno di Cerere non è solido e rigido, ma si muove ed è almeno parzialmente fluido”, spiega Wladimir Neumann, tra gli autori dello studio pubblicato su Nature Geoscience. “Questa bolla si è formata nel mantello di Cerere al di sotto di Ahuna Mons ed è una miscela di acqua salata e componenti rocciosi”.

Ahuna Mons Credit NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

Cerere è il corpo celeste più grande nella Fascia degli Asteroidi, situata tra Marte e Giove e popolata da oggetti minori, composti principalmente da rocce silicee e da ghiaccio. Secondo gli scienziati oltre un quarto della massa di Cerere potrebbe essere costituita da ghiaccio o acqua. La sonda Dawn ha orbitato attorno al pianeta nano dal Marzo 2015 all’Ottobre 2018, raccogliendo una quantità di dati, che hanno permesso di mappare la superficie di Cerere e analizzare la sua composizione. L’interno del piccolo pianeta non è omogeneo, ma parzialmente differenziato: le componenti con una proporzione più elevata di elementi pesanti, come ferro e magnesio, sono sprofondate al centro del corpo celeste, mentre le componenti più leggere come rocce con elevato contenuto di materiali silicati o acqua sono rimaste più in superficie. Bolle e cupole si formano a causa del calore generato ancora oggi su Cerere per effetto del decadimento di elementi radioattivi.

Le misteriose macchie brillanti immortalate su Cerere, che hanno affascinato sia il team di Dawn che il grande pubblico, rivelano evidenze di un antico oceano sotto la superficie e indicano che, ben lontano da essere un mondo morto, il pianeta nano è sorprendentemente attivo. Queste aree brillanti sono state create da processi geologici e ancora oggi sono in grado di cambiare la faccia del corpo celeste. Ahuna Mons si è formato in un passato geologico recente, forse poche decine di milioni di anni fa. Con una base del diametro di 20 chilometri e un’altezza superiore a 4.000 metri, ha dimensioni simili al Monte Bianco. “Per spiegare l’origine di Ahuna Mons dobbiamo utilizzare un nuovo modello geofisico, ideato specificamente per Cerere, per ottenere così l’informazione ‘nascosta’ nei dati della sonda”, spiega Antonio Genova dell’Università La Sapienza, Roma. L’attività criovulcanica è diffusa nel Sistema Solare esterno: ne sono state trovate tracce sulle lune di Giove e Saturno, e persino su Plutone. Cerere è il primo oggetto celeste nella Fascia degli Asteroidi in cui è stata individuata questo tipo di eruzione, e sembra proprio che il “magma” eruttato dalle profondità del pianeta nano sia composto da un miscuglio di acqua salata, fango e particelle rocciose.

Nell’immagine Cerere in falsi colori, in cui sono evidenziati elementi morfologici differenti. Le aree bluastre sono generalmente associate a crateri giovani. Le aree brillanti sono identificate come composte da materiale ricco di sali.
Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

https://www.dlr.de/dlr/presse/en/desktopdefault.aspx/tabid-10172/213_read-35076/year-all/#/gallery/35499