27 Apr 2016 Una esplosiva supernova in una galassia vicina
Una stella gigante che è esplosa 30 milioni di anni fa, in una galassia vicino alla Terra, aveva un raggio prima di esplodere come supernova 200 volte più grande del nostro Sole, secondo gli astrofisici della Southern Methodist University, Dallas.
L’improvvisa esplosione ha scagliato verso l’esterno materiale dalla stella ad una velocità di 10.000 chilometri al secondo. Ciò equivale a 36 milioni di chilometri all’ora o 22,4 milioni di miglia all’ora, ha detto il fisico Govinda Dhungana, autore principale del nuovo studio.
L’analisi completa della curva di luce e il colore dello spettro dell’esplosione stellare hanno rivelato nuove informazioni circa l’esistenza e la morte improvvisa delle supernove in generale, molti aspetti che hanno a lungo sconcertato gli scienziati. “Ci sono tante caratteristiche che possiamo ricavare dai primi dati”, ha detto Dhungana. “Questa è stata una grande stella massiccia, che bruciava una quantità straordinaria di carburante. Quando alla fine il suo nucleo ha raggiunto un punto per cui non poteva sostenere l’attrazione gravitazionale verso l’interno, improvvisamente è collassata e poi è esplosa”.
La massiccia esplosione è stata una delle più vicine alla Terra negli ultimi anni, visibile come un punto di luce nel cielo notturno a partire dal 24 luglio 2013, ha detto Robert Kehoe, professore di fisica, che guida il team. L’esplosione, definita dagli astronomi Supernova 2013ej, si è verificata nella galassia M74, nei pressi della Via Lattea. È stata pari in emissione di energia all’esplosione simultanea di 100 milioni di Soli della Terra. Considerata vicina per gli standard delle supernove, SN 2013ej era in realtà così lontana che la luce dall’esplosione ha impiegato 30 milioni di anni per raggiungere la Terra ed essere visibile dai telescopi.
SN 2013ej è la terza supernova nella galassia M74 in soli 10 anni. Questo vuole dire piuttosto frequentemente rispetto alla nostra Via Lattea, che ha avuto uno scarso numero di supernove osservate nel corso degli ultimi 400 anni. La NASA ha stimato che la galassia M74 sia formata da 100 miliardi di stelle.
Dhungana e i suoi colleghi sono stati in grado di indagare SN 2013ej tramite una rara collezione di molti dati provenienti da sette telescopi terrestri e dal satellite Swift della NASA. I dati ricoprono un periodo di tempo dalla prima comparsa della supernova nel luglio 2013 fino a più di 450 giorni dopo. Il team ha misurato la temperatura in evoluzione della supernova, la sua massa, il suo raggio, l’abbondanza di una varietà di elementi chimici nell’esplosione e nei detriti e la sua distanza dalla Terra.
La massa della stella originaria era di circa 15 volte quella del nostro Sole, la sua temperatura era di 12.000 Kelvin (circa 22.000 gradi Fahrenheit) nel decimo giorno dopo l’esplosione, in costante raffreddamento fino a raggiungere 4.500 Kelvin dopo 50 giorni. La temperatura della superficie del sole è 5.800 Kelvin, mentre si stima che quella del centro della Terra sia circa 6.000 Kelvin. Le nuove misurazioni sono state pubblicate nel numero di maggio 2016 della rivista The Astrophysical Journal.
http://www.astronomy.com/news/2016/04/astronomers-spy-a-massive-supernova-in-a-nearby-galaxy