24 Ago 2017 Raggi X da una misteriosa supernova
Comprendere le esplosioni stellari è fondamentale per la nostra conoscenza dei processi che avvengono nell’Universo, ma gli scienziati rimangono ancora all’oscuro per quanto riguarda molte delle loro caratteristiche. Un team di scienziati dell’University of Chicago ritiene di avere individuato i primi raggi X emessi da una supernova di tipo Ia. Lo studio è stato pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Le supernove di tipo Ia si formano quando esplode una nana bianca, il residuo di una stella di massa medio-piccola che ha completato il suo ciclo vitale. Pochi anni fa gli astronomi cominciarono ad individuare supernove di tipo Ia con una strana emissione nell’ottico, il che suggeriva fossero circondate da un denso involucro di materiale circumstellare.
Solitamente materiale denso di questo genere è visibile solo supernove di tipo II e si forma quando le stelle massicce iniziano a perdere massa. La massa espulsa si raccoglie attorno alla stella, in seguito, quando il nucleo collassa, l’esplosione provoca un’onda d’urto che colpisce a velocità supersonica il materiale denso circostante, producendo radiazione X. Pertanto osserviamo regolarmente emissione di raggi X da supernove di tipo II, ma una simile emissione non era mai stata osservata in supernove di tipo Ia.
Tuttavia quando il team ha studiato la supernova 2012ca, immortalata dall’osservatorio a raggi X Chandra e localizzata all’interno della galassia ESO 336-G009 a circa 260 milioni di anni luce di distanza, ha rilevato emissione di raggi X, seppur in piccola quantità, proveniente dalla regione. La quantità di raggi X rilevata era piccola, ma evidente. “Pare che questa sia una supernova di tipo IA con notevole presenza di materiale circumstellare molto denso”, ha detto Vikram Dwarkadas, uno degli autori. “Ciò che abbiamo osservato suggerisce una densità circa un milione di volte più elevata rispetto a quanto ci aspetteremmo fosse presente al massimo attorno a supernove di tipo Ia”.
Si ritiene che le nane bianche non perdano massa prima di esplodere. La spiegazione consueta della presenza di materiale circumstellare è che potrebbe provenire da una stella compagna nel sistema, ma la quantità di massa individuata da queste misurazioni è molto maggiore del previsto. “Se si tratta davvero di una supernova di tipo Ia, questo è uno sviluppo molto interessante perché non abbiamo idea del meccanismo in base al quale possa essere circondata da una simile quantità di materiale circumstellare”, ha detto Dwarkadas. Secondo gli autori saranno necessarie altre osservazioni nei raggi X e nelle onde radio per migliorare la nostra comprensione relativa alla formazione di questo tipo di supernove.
[ Barbara Bubbi ]
https://m.phys.org/news/2017-08-scientists-x-rays-mystery-supernovas.html
Credit: Vikram Dwarkadas/Digitized Sky Survey