I Resti Immensi di una Turbolenta Relazione Stellare

I Resti Immensi di una Turbolenta Relazione Stellare

Un team di astrofisici ha scoperto un gigantesco guscio di materiale attorno a una stella soggetta a fasi esplosive da milioni di anni. La nana bianca, residuo di una stella simile al Sole giunta al termine della sua evoluzione, sottrae materia regolarmente da una stella compagna, dando origine a episodiche esplosioni di nova.

Quando i gas prelevati dalla compagna si depositano sulla superficie della nana bianca, vengono compressi e riscaldati ad altissime temperature. Col passare del tempo, si accumula sempre più materia, finché pressione e temperatura sono sufficienti a innescare una reazione di fusione nucleare. Le eruzioni stellari conseguenti fanno sì che la stella aumenti in luminosità di un milione di volte ed espella alla velocità di migliaia di chilometri al secondo materiale stellare, che va a formare un guscio attorno alla nova. Allen Shafter della San Diego State University e Matthew Darnley della Liverpool John Moores University hanno studiato nella galassia di Andromeda una nova chiamata M31N 2008-12a, insolita perché presenta eruzioni molto più frequenti di ogni altro sistema simile conosciuto. “Quando abbiamo scoperto per la prima volta che M31N 2008-12a ha avuto eruzioni ogni anno, siamo rimasti sorpresi”, spiega Shafter. Tipicamente simili episodi esplosivi avvengono ogni decina di anni. Secondo il team, M31N 2008-12a è andata soggetta a questi violenti episodi regolarmente, da milioni di anni. Le frequenti eruzioni stellari hanno portato alla formazione di un “super-resto” attorno alla nova, esteso per almeno 400 anni luce.

Utilizzando il telescopio Hubble e telescopi terrestri, i ricercatori si sono proposti di determinare la composizione chimica della struttura e di confermare la sua associazione con la nana bianca. I risultati, pubblicati su Nature, confermano la connessione e contribuiscono allo studio di queste fondamentali esplosioni stellari.
Le supernove di tipo Ia sono particolarmente importanti per la cosmologia dal momento che possono essere utilizzate come “candele standard” per determinare le distanze e stimare il tasso di espansione dell’Universo. Quando alcune nane bianche continuano ad acquisire materia dalla stella compagna, possono aumentare in massa e densità, tanto da raggiungere un valore critico che non lascia loro scampo: invece di sperimentare ripetute eruzioni stellari in superficie come avviene alle novae, esplodono una volta per tutte come supernove, vendendo distrutte. In base ai modelli teorici, le nove che sperimentano frequenti episodi esplosivi e sono circondate da vasti resti, devono ospitare nane bianche massicce, vicine al loro limite di accrescimento di massa. Questo significa che M31N 2008-12a si comporta come una stella in procinto di esplodere definitivamente come supernova di tipo Ia. La scoperta di altri sistemi simili potrà aiutare gli astronomi a identificare la frequenza delle supernove di tipo Ia e la loro potenziale associazione con novae analoghe a M31N 2008-12a.
[ Barbara ]

Nell’immagine rappresentazione artistica di un’esplosione di nova
Illustration Credit & Copyright: David A. Hardy & PPARC

http://newscenter.sdsu.edu/sdsu_newscenter/news_story.aspx?sid=77527