Anello del Sud

Anello del Sud

NGC 3132 è un esempio lampante di nebulosa planetaria. Questa nube in espansione di gas che circonda una stella morente è nota agli astrofili del cielo australe come Nebulosa Anello del sud (“Southern Ring” Nebula).

Il nome nebulosa planetaria si riferisce solo alla forma che molti di questi oggetti mostrano se osservata con un piccolo telescopio. In realtà, queste nebulose non hanno nulla a che fare con i pianeti, ma sono invece enormi gusci di gas espulsi da stelle vicine alla fine della loro vita. NGC 3132 si estende per quasi mezzo anno luce, ad una distanza di circa 2.000 anni luce è una delle nebulose planetarie note più vicina. I gas si espandono dalla stella centrale ad una velocità di 9 miglia al secondo (circa 15 km/s).

Questa immagine, ripresa dal telescopio spaziale Hubble, mostra chiaramente due stelle vicino al centro della nebulosa, una luminosa bianca, e una adiacente, più debole compagna alla sua destra in alto. (Una terza stella non correlata alle due si trova vicino al bordo della nebulosa).

La compagna debole è in realtà la stella che ha espulso la nebulosa. Questa stella è ora più piccola del nostro Sole, ma estremamente calda. Il flusso di radiazione ultravioletta proveniente dalla sua superficie rende i gas circostanti brillanti. La stella più luminosa è in una fase precedente di evoluzione stellare, ma in futuro probabilmente produrrà la propria nebulosa planetaria.

I colori sono stati scelti per rappresentare la temperatura dei gas. Il blu rappresenta il gas più caldo, che si limita alla regione interna della nebulosa. Il rosso rappresenta il gas più freddo, sul bordo esterno. L’immagine di Hubble rivela anche filamenti, di cui uno più lungo, costituiti da particelle di polvere che si sono condensate dal gas in espansione. Le particelle di polvere sono ricche di elementi come il carbonio. Queste particelle possono essere incorporate in nuove stelle e pianeti quando si formano da gas e polveri interstellari.

http://www.spacetelescope.org/images/opo9839a/

Credit: Hubble Heritage Team (STScI/AURA/NASA/ESA)