La Nascita della Luna

La Nascita della Luna

Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience, la Luna si formò appena 50 milioni di anni dopo la nascita del Sistema Solare. Il nostro satellite sarebbe dunque più antico rispetto a quanto previsto da altre stime precedenti. Il team ha raggiunto questo risultato analizzando la composizione chimica di campioni lunari raccolti durante le missioni Apollo.

Si ritiene che la formazione del Sistema Solare risalga a 4,56 miliardi di anni fa: la Luna si sarebbe quindi formata circa 4,51 miliardi di anni fa. Secondo stime precedenti, invece, la differenza temporale tra i due eventi sarebbe stata di 150 milioni di anni. Il 21 Luglio 1969 l’uomo mise piede sulla Luna per la prima volta: in quell’occasione gli astronauti dell’Apollo 11 raccolsero e riportarono a terra 21,55 kg di campioni. Cinquant’anni dopo, quei campioni stanno ancora rivelando preziose informazioni sugli eventi chiave avvenuti all’alba del Sistema Solare. Determinare l’età della Luna è importante per comprendere anche la formazione e l’evoluzione della nostra Terra.

Lo studio si è focalizzato sulle firme chimiche di vari tipi di campioni lunari raccolti da alcune missioni Apollo. “Confrontando le quantità relative di elementi differenti nelle rocce che si sono formate in varie epoche, è possibile capire come ogni campione sia in relazione con l’interno della Luna e la solidificazione dell’oceano di magma”, spiega Raúl Fonseca from the Università di Colonia, che ha studiato i processi avvenuti all’interno della Luna durante esperimenti di laboratorio con il collega Felipe Leitzke.

La Luna si formò probabilmente in seguito alla collisione tra la Terra primordiale e un corpo celeste delle dimensioni di Marte. All’inizio era ricoperta da un oceano di magma, che andò a formare vari tipi di rocce raffreddandosi progressivamente. “Queste rocce mantengono informazioni sulla formazione della Luna e possono ancora essere trovate sulla superficie lunare”, aggiunge Maxwell Thiemens, primo autore dello studio. “Simili osservazioni non sono possibili sulla Terra, dal momento che il nostro pianeta è rimasto geologicamente attivo nel corso del tempo. La Luna, pertanto, fornisce un’opportunità unica per studiare l’evoluzione dei pianeti”.

Gli scienziati hanno usato il rapporto tra i rari elementi afnio, uranio e tungsteno per capire i processi di fusione necessari a generare le vaste regioni basaltiche chiamate Mari sulla superficie lunare. Ricorrendo a misurazioni con precisione senza precedenti, gli scienziati hanno identificato evoluzioni differenti tra i vari gruppi di rocce. Studiare gli elementi afnio e tungsteno sulla Luna è particolarmente importante perché costituiscono un orologio radioattivo naturale del decadimento dell’isotopo Afnio-182 in tungsteno-182. Tale decadimento radioattivo durò solo per i primi 70 milioni di anni del Sistema Solare. Combinando le informazioni su tali elementi misurati nei campioni Apollo con dati derivanti da esperimenti di laboratorio, gli scienziati hanno scoperto che la Luna iniziò a solidificarsi già 50 milioni di anni dopo la formazione del Sistema Solare. “Questa informazione temporale implica che un impatto gigante debba essere avvenuto prima di quel periodo, e ciò risponde a una questione dibattuta nella comunità scientifica a riguardo dell’età della formazione della Luna”, conclude Carsten Münker, tra gli autori dello studio.

Nell’immagine rappresentazione artistica di un impatto planetario
Image courtesy of Rice University

https://eurekalert.org/pub_releases/2019-07/uoc-cta072919.php