06 Dic 2017 Le Collisioni che Plasmarono la Terra dopo la Nascita della Luna
Scienziati del Southwest Research Institute hanno ricostruito tramite un modello il periodo successivo alla formazione della Luna, epoca in cui la Terra è stata pesantemente bombardata da planetesimi e corpi minori. Basandosi su queste simulazioni gli scienziati ipotizzano che il contributo di questi oggetti impattanti sulla massa della Terra e sulla sua evoluzione sia stato più incisivo di quanto si potesse pensare.
Nelle prime fasi della sua evoluzione la Terra ha subito un impatto da parte di un altro grande oggetto e secondo la teoria prevalente la Luna si formò dai detriti risultanti espulsi in seguito alla collisione, detriti che si raccolsero in un disco in orbita attorno alla Terra. Seguì un lungo periodo di bombardamenti, chiamato accrescimento tardivo, quando grandi oggetti impattarono sulla Terra rilasciando materiali che hanno accresciuto la massa del giovane pianeta.
“Abbiamo modellato le massicce collisioni e il modo in cui metalli e silicati si aggiunsero alla massa della Terra durante la fase di accrescimento tardivo, che durò centinaia di milioni di anni dopo la formazione della Luna”, ha detto Simone Marchi, primo autore dello studio pubblicato su Nature Geoscience. “Sulla base delle nostre simulazioni la massa rilasciata alla Terra durante questo periodo potrebbe essere stata significativamente maggiore di quanto si pensasse, con importanti conseguenze per l’evoluzione primordiale del nostro pianeta”.
In precedenza gli scienziati avevano stimato che i materiali derivanti da impatti di planetesimi durante lo stadio finale della formazione del pianeta costituissero circa lo 0,5 percento dell’attuale massa della Terra. Ma l’abbondanza relativa di elementi altamente siderofili, metalli come oro, platino e iridio, nel mantello della Terra indica un accrescimento tardivo più massiccio dopo che il nucleo terrestre si era già formato.
Gli oggetti impattanti possono aver avuto elementi altamente siderofili soprattutto nei loro nuclei metallici. Le nuove simulazioni dell’impatto con questi grandi oggetti dimostrano che parti considerevoli del loro nucleo metallico potrebbero essere sprofondate e assimilate all’interno del nucleo della Terra, oppure essere state rigettate nello spazio. In entrambi i casi l’ammontare di questi elementi pesanti aggiunti al mantello terrestre sarebbe stato inferiore al previsto, il che implica che, a seguito degli impatti successivi alla formazione della Luna, possa essere stato rilasciata alla Terra per centinaia di milioni di anni una quantità di materiale da due a cinque volte maggiore rispetto alle stime precedenti.
“Questi risultati hanno implicazioni di vasta portata per le teorie di formazione della Luna e oltre”, ha affermato Marchi. “La cosa interessante è che le nostre scoperte mettono in luce il ruolo di grandi collisioni prolungate nel rilasciare metalli preziosi come oro e platino che si trovano qui sulla Terra”.
[ Barbara Bubbi ]
https://m.phys.org/news/2017-12-collisions-moon-formation-remodeled-early.html
Credit: SwRI/Marchi