Il Pianeta Proibito nel Deserto Nettuniano

Il Pianeta Proibito nel Deserto Nettuniano

Gli astronomi hanno scoperto un esopianeta di tipo nettuniano in orbita molto ravvicinata alla sua stella, in una regione dove in teoria non potrebbe sopravvivere, dal momento che l’intensa radiazione stellare dovrebbe riscaldare la sua atmosfera a tal punto da farla evaporare nello spazio.

NGTS-4b è più piccolo di Nettuno del 20 percento, circa 3 volte la dimensione della Terra, ha una temperatura superficiale di circa 1.000 gradi Celsius e una massa pari a 20 masse terrestri. Soprannominato il “pianeta proibito” perché localizzato nel cosiddetto “deserto nettuniano”, il mondo alieno è stato individuato grazie alla Next-Generation Transit Survey (NGTS) dell’ESO tramite il metodo del transito, che permette di individuare piccoli cali di luce stellare, dovuti al passaggio di un pianeta davanti alla sua stella dal nostro punto di vista.

Gli astronomi hanno scoperto negli ultimi anni esopianeti caldi di tipo gioviano e super-Terre la cui cocente temperatura è dovuta all’estrema vicinanza alla stella madre. Ma i mondi roventi di tipo nettuniano si sono rivelati molto più rari. Questa misteriosa carenza suggerisce che qualche meccanismo impedisca la loro formazione, oppure che siano mondi destinati a scomparire. Qualche anno fa gli astronomi, utilizzando il telescopio Hubble, hanno scoperto che uno dei pianeti nettuniani più caldi conosciuti, GJ 436b, sta perdendo la sua atmosfera: la radiazione intensa della stella riscalda l’atmosfera planetaria a tal punto da farla sfuggire dall’attrazione gravitazionale del pianeta. Gli astronomi ritengono che simili mondi alieni rappresentino una classe transitoria di pianeti, il cui destino ultimo è rimpicciolire fino a diventare mini-Nettuno, o addirittura super-Terre, pianeti rocciosi più massicci della Terra.

NGTS-4b orbita attorno alla sua stella in appena 1,3 giorni ed è il primo esopianeta del suo tipo scoperto nel deserto nettuniano, in quanto dotato ancora della sua atmosfera gassosa. “Questo pianeta ci deve far riflettere: si trova proprio nella zona in cui non ci aspettiamo che possano sopravvivere pianeti della dimensione di Nettuno. È particolarmente notevole il fatto di aver scoperto un pianeta in transito attraverso un calo di luce stellare inferiore allo 0,2 percento, un risultato mai ottenuto prima da telescopi con base a terra, ed è stato entusiasmante individuarlo dopo aver lavorato a questo progetto per un anno. Stiamo analizzando dati per vedere se possiamo scovare altri pianeti nel deserto nettuniano: forse il deserto è più verde del previsto!”, commenta Richard West dell’University of Warwick, tra gli autori dello studio.

CREDIT University of Warwick/Mark Garlick

https://eurekalert.org/pub_releases/2019-05/uow-tp052219.php