Il Pianeta Gigante e la sua Piccola Stella

Il Pianeta Gigante e la sua Piccola Stella

 

Grazie allo strumento Next Generation Transit Survey (NGTS) all’osservatorio del Paranal dell’ESO, in Cile, è stato individuato un gigante gassoso in orbita attorno ad una piccola stella. Il pianeta NGTS-1b, un gioviano caldo molto vicino ad una stella nana di tipo M chiamata NGTS-1, ha una massa del 20 percento inferiore a quella di Giove e un raggio 1,3 volte quello gioviano.

Un pianeta di queste dimensioni in orbita attorno ad una stella di piccola massa sfida gli attuali modelli di formazione planetaria, secondo i quali simili stelle non potrebbero raccogliere abbastanza materiale da formare pianeti così giganteschi. In realtà si tratta del terzo gigante gassoso individuato in orbita attorno ad una stella nana di tipo M: gli altri due sono Kepler-45b e HATS-6b, ma NGTS-1b è il più grande e il più massiccio dei tre. Il mondo alieno si trova molto vicino alla sua stella, ad una distanza pari soltanto al 3 percento di quella tra la Terra e il Sole, e completa la sua orbita ogni 2,6 giorni.

Al contrario del suo pianeta, la stella madre è piccola, con raggio e massa metà di quella solare. La strana coppia si trova a circa 600 anni luce di distanza dalla Terra nella costellazione della Colomba. Peter Wheatley dell’University of Warwick commenta così la scoperta: “Anche se si tratta di un pianeta enorme, NGTS-1b è stato difficile da individuare perché la sua stella è così piccola e debole. Le stelle nane rosse di tipo M come questa sono in realtà le più comuni nell’Universo, quindi è possibile che ci siano molti pianeti giganti ancora da scoprire”.

NGTS-1b è il primo pianeta ad essere individuato dallo strumento Next-Generation Transit Survey (NGTS), che impiega un array di 12 telescopi per scrutare il cielo, alla ricerca di cali periodici nella luce stellare indice del transito di un pianeta davanti alla stella. In seguito sono state condotte ulteriori osservazioni per confermare la presenza dell’esopianeta e indagare sulle sue caratteristiche: osservazioni fotometriche con lo strumento EulerCam montato sul Swiss Leonhard Euler Telescope e investigazioni spettroscopiche con lo strumento HARPS sul telescopio da 3,6 metri dell’ESO.

Daniel Bayliss, a guida dello studio, ha commentato: “La scoperta di NGTS-1b è stata per noi una completa sorpresa: pensavamo che pianeti così massicci non esistessero attorno a stelle così piccole. La sfida ora è scoprire quanto siano comuni questo tipo di pianeti nella galassia”.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-10-monster-planet-discovery-formation-theory.html

Credit: University of Warwick/Mark Garlick