Un Antico Meteorite per Comprendere la Nascita del Sistema Solare

Un Antico Meteorite per Comprendere la Nascita del Sistema Solare

Un team di ricercatori ha scoperto quarzo di silice in un meteorite primitivo, residuo dei periodi turbolenti della formazione del Sistema Solare. Si tratta della prima prova diretta della condensazione di silice all’interno del disco protoplanetario del Sole primordiale.

Anche se osservazioni precedenti nell’infrarosso avevano suggerito l’esistenza di silice in giovanissime stelle di tipo T Tauri, non era mai stata individuata un’evidenza diretta di un processo di questo genere in meteoriti risalenti alle prime epoche del nostro Sistema Solare. Gli scienziati hanno analizzato il meteorite Yamato-793261 (Y-793261), una condrite carbonacea prelevata dai ghiacci vicino alle Yamato Mountains durante una spedizione antartica giapponese nel 1979. “Il grado di cristallinità del materiale organico in Y-793261  dimostra che non è stato soggetto a metamorfismo termico”, spiega Timothy Jay Fagan della Waseda University. ” Questo conferma che Y-793261 contiene minerali e materia della sua origine nebulare, fornendoci registrazioni dell’ambiente del giovane Sistema Solare”.

Componenti principali delle condriti sono inclusioni refrattarie, che si formano a elevate temperature e che costituiscono i solidi più antichi datati del Sistema Solare. I ricercatori hanno individuato inclusioni di una varietà di minerali tale da implicare che gli aggregati si siano condensati da gas nebulare, sottoposto a un’ampia gamma di temperature, che vanno da 1550 a 900 gradi Celsius. Questi aggregati sono i primi del loro genere ad essere stati individuati nel Sistema Solare.

Il team ha scoperto inoltre che il quarzo nelle inclusioni della meteorite ha una composizione di isotopi di ossigeno simile a quella del Sole. Tale composizione isotopica è tipica delle inclusioni refrattarie in generale, e indica che si siano formate vicino al Sole primordiale (a circa 0,1 unità astronomiche di distanza, un decimo della distanza tra Sole e Terra). Il fatto che il quarzo in Y-793261 condivida questa composizione isotopica indica che si è formato nel corso dei medesimi processi all’interno della nebulosa solare, in seguito a rapido raffreddamento del gas. Studi come questo, pubblicato su Proceeding of the National Academy of Sciences, possono aiutarci a comprendere meglio gli eventi e i trasferimenti di massa avvenuti durante le prime fasi della formazione del Sistema Solare in cui viviamo.
[ Barbara Bubbi ]

Illustrazione artistica del disco protoplanetario attorno al Sole primordiale
Credit NASA/SSERVI

https://eurekalert.org/pub_releases/2018-08/wu-csi082218.php