Un’Insolita Planetaria per Rivelare il Destino del Sole

Un’Insolita Planetaria per Rivelare il Destino del Sole

Un team internazionale di astronomi ha scoperto un oggetto che viene descritto come una nebulosa planetaria “a rovescio”, in cui gli strati espulsi dalla stella morente rivelano caratteristiche contrarie rispetto a quelle riscontrate normalmente nelle nubi di questo genere. L’insolita evoluzione della stella centrale, un tempo simile al Sole, potrebbe portare nuova luce sul destino finale della nostra stella.

Nello studio pubblicato su Nature Astronomy, il team descrive la scoperta e offre possibili spiegazioni per l’esistenza di questa particolare struttura. Quando arrivano al termine della propria esistenza, le stelle simili al Sole si gonfiano ed espellono strati di gas e polveri, che vanno a formare una nube circostante di materiale.

Man mano che la stella passa dalla fase di gigante rossa per diventare una nana bianca, diviene più calda e inizia a ionizzare il materiale circostante. Questo processo fa sì che il materiale gassoso più vicino alla stella diventi altamente ionizzato, mentre quello più esterno sempre meno. Ma studiando la nebulosa planetaria HuBi 1, distante circa 17.000 anni luce dalla Terra, il team ha scoperto qualcosa di differente: il gas negli strati esterni della planetaria è ionizzato più pesantemente rispetto a quello più vicino alla stella. Analizzando la stella centrale, gli autori hanno scoperto che è sorprendentemente fredda e ricca di metalli, e che si è evoluta da una stella progenitrice con massa 1,1 volte quella del Sole.

Nell’immagine a sinistra la planetaria HuBi 1 , a destra la planetaria Abell39 Credit: (HuBi 1 image adopted from Guerrero, Fang, Miller Bertolami, et al., 2018, Nature Astronomy, tmp, 112. Image credit for Abell39: The 3.5m WIYN Telescope, National Optical Astronomical Observatory, NSF. URL: https://www.noao.edu)

Secondo i ricercatori quando la stella è invecchiata, evolvendo in nana bianca, ha avuto una sorta di ultimo sussulto vitale, un evento di rinascita temporanea, espellendo materiale dalla sua superficie e producendo un’onda d’urto attraverso la nube espulsa in precedenza, che ha eccitato il gas presente nelle regioni esterne. Il materiale espulso nella fase tardiva dell’evoluzione della stella ha formato un disco circostante che ha oscurato la stella stessa. Questo spiegherebbe perché la luminosità della stella nell’ottico è diminuita rapidamente negli ultimi 50 anni. Xuan Fang, tra gli autori dello studio, spiega che la scoperta non altera il destino della Terra: “La nostra scoperta suggerisce che il Sole potrebbe sperimentare un processo di ‘rinascita’ quando arriverà la sua fine tra circa 5 miliardi di anni; ma molto prima di quell’evento, la nostra Terra verrà probabilmente inglobata dal Sole divenuto una gigante rossa, e nessun essere vivente potrà sopravvivere”.
[ Barbara Bubbi ]

Nella ripresa Abell 78, un’altra planetaria la cui stella centrale ha mostrato segni di rinnovata attività. L’immagine a tre colori combina dati a raggi X di XMM-Newton (in blu), ed osservazioni ottiche che rivelano il bagliore dell’ossigeno (in verde) e dell’elio (in rosso).
Copyright ESA/XMM-Newton/J.A. Toalá et al.

https://phys.org/news/2018-08-inside-out-planetary-nebula.html