La Magnetosfera di Ganimede

La Magnetosfera di Ganimede

L’analisi di dati raccolti della sonda Galileo, rimasta in orbita nel sistema di Giove per 8 anni, dal 1995 al 2003, ha permesso di ottenere nuove rivelazioni sull’ambiente magnetico della luna Ganimede, diversa da ogni altra nel Sistema Solare.

I nuovi risultati hanno rivelato scenari estremi: particelle espulse dalla superficie ghiacciata della luna come risultato di piogge di plasma in arrivo, e possenti flussi di plasma tra Giove e Ganimede dovuti a un esplosivo evento magnetico. Secondo gli scienziati queste osservazioni potrebbero essere la chiave per svelare i segreti della luna di Giove, ad esempio il meccanismo per cui le aurore di Ganimede sono così luminose.

Nel 1996, poco dopo l’arrivo nel sistema di Giove, la sonda Galileo fece una scoperta sorprendente: Ganimede ha un suo campo magnetico. Tra il 1996 e il 2000 Galileo compì sei passaggi ravvicinati a Ganimede e raccolse dati sulla magnetosfera del satellite. Il Plasma Subsystem, PLS, a bordo della sonda, misurò densità, temperatura e direzione del plasma che fluiva nell’ambiente attorno a Galileo. I nuovi risultati, pubblicati su Geophysical Research Letters, rivelano dettagli interessanti sulla struttura unica della magnetosfera.

Sappiamo chela magnetosfera terrestre è fondamentale per la sopravvivenza della vita sul pianeta, perché contribuisce a proteggere il nostro pianeta dalla radiazione in arrivo dallo spazio. Alcuni scienziati ritengono che la magnetosfera della Terra sia stata essenziale per lo sviluppo iniziale della vita, dal momento che l’intensa radiazione può erodere l’atmosfera. Studiare le magnetosfere dei corpi nel Sistema Solare può aiutare gli scienziati a comprendere non solo i processi fisici che influenzano l’ambiente magnetico attorno alla Terra, ma anche le atmosfere presenti attorno ad altri mondi potenzialmente abitabili.

La magnetosfera di Ganimede offre l’opportunità di esplorare un ambiente magnetico unico, localizzato all’interno della magnetosfera molto più ampia di Giove, dove rimane protetto dal vento solare. Questo rende la forma della magnetosfera di Ganimede differente dalle altre presenti nel Sistema Solare. Tipicamente le magnetosfere sono plasmate dalla pressione delle particelle di vento solare in arrivo. Ma su Ganimede il plasma attorno a Giove scolpisce la magnetosfera della luna in una forma caratteristica.

Le particelle di plasma accelerate dalla magnetosfera gioviana piovono continuamente sui poli di Ganimede, dove il campo magnetico le incanala verso la superficie. Le nuove analisi dei dati di Galileo mostrano particelle cariche che si allontanano dalla superficie ghiacciata della luna in seguito alla pioggia di plasma in arrivo. “Queste particelle fluiscono dalle regioni polari, e possono raccontarci qualcosa sull’atmosfera di Ganimede, molto sottile”, afferma Bill Paterson, uno degli autori dello studio. “Questo meccanismo potrebbe spiegare la formazione delle aurore di Ganimede”.

Ganimede presenta aurore simili a quelle terrestri. Ma le particelle che provocano le aurore di Ganimede provengono dal plasma che circonda Giove, non dal vento solare. Confrontando i dati di Galileo con quelli del telescopio Hubble gli scienziati sono stati in grado di dedurre la posizione precisa delle zone aurorali, il che aiuterà a risolvere misteri come i meccanismi alla base della loro formazione.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’illustrazione il satellite Ganimede orbita attorno al gigante Giove. Ganimede è rappresentato con le sue aurore, che sono state osservate dal telescopio Hubble.
Credits: NASA/ESA

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2018/old-data-new-tricks-fresh-results-from-nasa-s-galileo-spacecraft-20-years-on