Decifrare i Segreti di Rosetta

Decifrare i Segreti di Rosetta

Nel cuore di questa fantastica rosa cosmica, la Nebulosa Rosetta, si apre una cavità misteriosa, troppo piccola se si considerano età, dimensione ed evoluzione delle stelle massicce che risplendono laggiù. Ma uno studio guidato dall’University of Leeds propone una nuova spiegazione per questo mistero.

La Nebulosa Rosetta si trova a circa 5.000 anni luce di distanza dalla Terra ed è particolarmente popolare tra gli astrofili per il suo bagliore e per la forma simile a quella di una rosa. Si tratta di una nube interstellare di gas ionizzati e polveri, un luogo prolifico per la nascita di nuovi astri, nel cui cuore trovano dimora numerose stelle massicce raccolte in un ammasso splendente, NGC 2244.

I venti stellari e la radiazione ionizzante emessa da queste grandi stelle influenzano la forma della gigantesca nube molecolare. Ma la dimensione e l’età della cavità osservabile al centro della Rosetta sono troppo piccole se paragonate all’età e alla maestosità delle sue stelle centrali. Grazie a complesse simulazioni a computer gli astronomi hanno scoperto che la formazione della Nebulosa Rosetta è avvenuta probabilmente entro una nube molecolare sottile come un foglio, piuttosto che di forma sferica o comunque spessa. Una struttura a disco sottile infatti convoglierebbe i venti stellari lontano dal centro della nube, rendendo più piccola la cavità centrale.

Christopher Wareing, a guida dello studio, afferma: “Le stelle massicce che risplendono nell’ammasso centrale della Rosetta hanno un’età di pochi milioni di anni, e sono già a metà strada del loro ciclo evolutivo. In base al periodo che questi possenti venti stellari dovrebbero aver infuriato nella regione, ci dovremmo aspettare una cavità centrale fino a 10 volte più ampia. Abbiamo simulato il feedback del vento stellare e la formazione della nebulosa utilizzando vari modelli di nube molecolare, inclusa una sfera, uno spesso disco filamentoso e un disco sottile, tutti creati dalla stessa nube iniziale a bassa densità”.

Tra i modelli analizzati il disco sottile riproduceva meglio di tutti l’aspetto fisico della nube, la dimensione della cavità, la struttura e l’allineamento del campo magnetico, considerando un’età comparabile a quella delle stelle centrali e la forza dei loro venti. “Avere in mano un modello che riproduce con tale accuratezza l’aspetto fisico della nebulosa, in linea con i dati osservativi, è piuttosto straordinario”, conclude Wareing.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine i dati a raggi X dell’osservatorio Chandra sono mostrati in rosso e rivelano centinaia di giovani stelle addensate al centro e ammassi stellari ai lati della rosa cosmica. I dati ottici della Digitized Sky Survey e del Kitt Peak National Observatory sono in viola, arancio, verde e blu.
Credit X-ray (NASA/CXC/SAO/J. Wang et al), Optical (DSS & NOAO/AURA/NSF/KPNO 0.9-m/T. Rector et al)

https://m.phys.org/news/2018-02-insight-heart-rosette-nebula.html