11 Mag 2018 Una Nube Canterina Rivela i Segreti della Nascita Stellare
Le oscure e vaste nubi molecolari formate da gas e polveri sono il luogo d’elezione per la nascita di nuove stelle. Ma quali sono esattamente i processi che determinano il numero e il tipo di stelle e pianeti che emergono da queste oscurità? Per la prima volta gli astronomi hanno mappato in tre dimensioni la struttura di una nube molecolare nella Costellazione della Mosca, ricavando indizi fondamentali sulla nascita delle stelle. I risultati sono stati pubblicati su Science.
Gli astrofisici Aris Tritsis dell’Australian National University in Canberra e Konstantinos Tassis dell’Università di Creta a Heraklion, Grecia, hanno esaminato una nube di gas e polvere interstellare dalla forma stretta ed allungata, situata nella Costellazione della Mosca ad una distanza tra 490 e 650 anni luce dalla Terra. Con la sua conformazione simile a una striscia sottile la nube oscura dovrebbe essere abbastanza densa da collassare per formare stelle. La nuova mappa rivela il motivo per cui nella nube non stanno venendo alla luce nuove stelle.
In cielo la nube della Mosca, talvolta chiamata “Dark Doodad” (letteralmente “gingillo oscuro”) appare come un nero serpente affusolato, che si allunga per 26 anni luce. La forma apparente della nube rappresenta un mistero. Se la nube fosse un cilindro stretto come appare, la sua massa sarebbe sufficientemente addensata per formare stelle, ma questo non avviene. Osservazioni precedenti della nube della Mosca hanno suggerito che possa estendersi nello spazio, ma non era possibile capire quanto profondamente. Anche con i telescopi più avanzati del mondo possiamo osservare solo la proiezione in due dimensioni delle nebulose sul piano del cielo. Conoscerne la struttura tridimensionale sarebbe un passo fondamentale per capire come nascono stelle e pianeti. I ricercatori hanno individuato un modo per aggirare questo problema, decidendo di “ascoltare” la nube grazie ai dati dell’osservatorio spaziale Herschel relativi al suo campo magnetico.
La nube è circondata da “striature” ordinate prodotte da onde di pressione magnetica causate dalle sue vibrazioni globali. Proprio come un violoncello e un violino producono suoni distinti, le nubi con dimensioni e strutture differenti vibreranno in modo differente. “È come se tutta la nube cantasse”, afferma Tritsis. Calcolando le frequenze osservabili nella nube della Mosca è stato possibile misurare per la prima volta la terza dimensione della struttura, quella che si estende lungo la nostra linea visuale. Le frequenze di queste onde possono rivelare dimensione e forma dell’oggetto che attraversano. La nube della Mosca si è rivelata simile a un foglio quadrato, più che a un cilindro, un piano che si estende per circa 20 anni luce nello spazio, in profondità rispetto alla nostra prospettiva.
Questa particolare struttura spiega perché la nube non sta formando stelle: il suo gas è molto più diffuso e meno denso del previsto. Da questa oscurità potrebbero iniziare a nascere stelle nei prossimi dieci milioni di anni, se alcune aree della nube riusciranno ad addensarsi e collassare per consentire il processo. La forma di una nube interstellare può rivelare molti processi fisici, come campi magnetici, turbolenza e gravità: ascoltare il “suono della Mosca” può aiutarci a penetrare nei processi segreti della nascita delle stelle.
[ Barbara Bubbi ]
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Nell’immagine la Nebulosa Dark Doodad (in basso)
Fonte Wikimedia Commons
https://www.sciencenews.org/article/first-3d-map-gas-cloud-space-shows-flat-pancake
https://phys.org/news/2018-05-giant-cloud-space-star-systemsform.html