09 Nov 2016 Il Risveglio della Forza di una Stella
Nel centro di questa fantastica immagine, parzialmente oscurata da un mantello di polvere, una giovanissima stella spara getti gemelli nello spazio, un’azione che dimostra la potenza delle forze in azione nell’Universo. Questa “spada laser” celeste si trova all’interno della nostra galassia, la Via Lattea. Più precisamente, in una regione turbolenta conosciuta come Complesso Nebuloso Molecolare Orion B, a poco più di 1350 anni luce di distanza nella costellazione di Orione.
Gli spettacolari getti di materia attraversano tutta l’immagine e sono emessi da una stella neonata, oscurata alla vista e avvolta in un vortice di polveri e gas.
Quando le stelle si formano all’interno di gigantesche nubi gassose, una parte del materiale circostante collassa per formare un disco rotante che circonda la protostella. Questo disco è il luogo in cui potrebbe formarsi in seguito un sistema planetario.
Tuttavia in questa fase iniziale la stella è per lo più interessata a saziare il suo appetito. Il gas dal disco piove sulla protostella e, una volta nutrita, la stella si risveglia ed emette getti di gas che si dipartono dai suoi poli in opposte direzioni. Mentre i getti si allontanano reciprocamente ad alte velocità, si sviluppano fronti d’urto supersonici lungo i getti, che riscaldano il gas circostante a migliaia di gradi.
Inoltre, quando i getti si scontrano con il gas e la polvere circostante si creano onde d’urto curve. Queste sono i tratti distintivi della formazione degli oggetti di Herbig-Haro (HH), addensamenti nodosi e aggrovigliati di nebulosità. L’oggetto di Herbig-Haro mostrato in primo piano è HH 24.
Appena a destra della stella immersa nella polvere, possono essere visti un paio di punti luminosi. Si tratta di giovani stelle che sbirciano attraverso la polvere e mostrano i propri deboli getti. Una di esse, nascosta, occultata e rilevabile soltanto nella regione radio dello spettro, ha scavato un tunnel attraverso la nube oscura in alto a sinistra, tramite un deflusso più ampio.
Le osservazioni di Hubble sono state realizzate in luce infrarossa, il che ha permesso al telescopio di perforare il gas e la polvere che avvolgono le stelle neonate e riprendere una visione più chiara degli splendidi oggetti.