20 Mar 2016 Formazione di pianeti in dettaglio
Nuove immagini di una giovane stella realizzate con il Very Large Array (VLA) rivelano ciò che gli scienziati ritengono potrebbero essere le primissime fasi della formazione dei pianeti.
Gli scienziati hanno utilizzato il VLA per rivelare un dettaglio senza precedenti della parte interna di un disco polveroso che circonda la stella, a circa 450 anni luce dalla Terra. La stella e il suo disco protoplanetario sono stati studiati nel 2014 con l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), che ha prodotto quello che gli astronomi allora avevano definito la migliore immagine di sempre della formazione di pianeti in corso.
L’immagine di ALMA aveva mostrato lacune nel disco, presumibilmente causate da oggetti simili a pianeti che spazzavano via la polvere lungo le loro orbite.
Per studiare questa regione, gli astronomi si sono rivolti al VLA, che è sensibile a lunghezze d’onda maggiori. Le loro immagini mostrano la regione meglio di ogni altro studio precedente.
Le nuove immagini del VLA hanno rivelato un grumo definito di polvere nella regione più interna del disco. Il grumo, hanno detto gli scienziati, contiene da circa 3 a 8 volte la massa della Terra.
“Crediamo che questo grumo di polvere rappresenti il primo stadio nella formazione dei protopianeti, e questa è la prima volta che abbiamo osservato questo stadio”, ha detto Thomas Henning, del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA).
L’analisi dei dati del VLA indica che la regione più interna del disco contiene grani grandi un centimetro di diametro. Questa regione è presumibilmente il luogo in cui si formerebbero i pianeti simili alla Terra, quando i grumi di polvere crescono attirando materiale dal loro ambiente circostante. Alla fine, i grumi dovrebbero raggiungere una massa sufficiente a formare corpi solidi che continuerebbero ad acquisire materiale fino a diventare pianeti.
“Queste osservazioni del VLA sono le più sensibili e mostrano maggior dettaglio di qualsiasi altra osservazione fatta del disco di HL Tau a queste lunghezze d’onda più lunghe”, ha detto Claire Chandler, del National Radio Astronomy Observatory (NRAO). “La capacità del VLA di produrre tali immagini di alta qualità in questa regione è molto importante per far progredire la nostra comprensione relativa a questi fasi iniziali della formazione dei pianeti”, ha aggiunto Chandler.