27 Giu 2019 Una Stella Neonata e il suo Baby-Pianeta
Grazie a osservazioni dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), gli astronomi hanno scoperto un addensamento nel disco attorno alla giovane stella TW Hydrae, a 194 anni luce di distanza da noi. È probabile che quel concentrato di polveri si riveli un pianeta in crescita o sul punto di formarsi.
Si tratta della prima volta in cui è stato individuato in un disco circumstellare il luogo esatto in cui i materiali presenti stanno formando il seme di un pianeta. TW Hydrae è la giovane stella più vicina a noi attorno a cui probabilmente stanno nascendo dei pianeti. Precedenti osservazioni di ALMA avevano dimostrato che il disco è composto da anelli concentrici, ma ora i dati hanno rivelato nel disco la presenza di un “piccolo” addensamento di polveri, che si allunga nella direzione della rotazione del disco, con un’ampiezza simile alla distanza tra la Terra e il Sole, e una lunghezza oltre 4 volte tanto.
“Non è ancora chiara la reale natura dell’addensamento”, spiega Takashi Tsukagoshi del National Astronomical Observatory of Japan, a guida dello studio. “Potrebbe trattarsi di un disco circumplanetario che alimenta un pianeta neonato di dimensione simile a Nettuno. O potrebbe essere gas vorticoso che spazza le particelle di polveri”. Si ritiene che i pianeti si formino in seguito a graduale accumulo di polveri e gas all’interno di un disco protoplanetario, a iniziare da grani di polveri e ghiaccio che si addensano formando rocce sempre più grandi, fino a che emergono planetesimi e pianeti. Secondo studi teorici, il pianeta nascente è circondato a sua volta da un disco, una struttura più piccola all’interno del disco circumstellare, da cui il nuovo mondo trae nutrimento per crescere.
Gas e polveri fredde nei dischi sono difficili da osservare in luce visibile, ma emettono onde radio, che possono essere rilevate da ALMA. La luminosità e la struttura allungata dell’addensamento rivelato dal radiotelescopio non corrispondono del tutto alle previsioni teoriche per i dischi circumplanetari: potrebbe trattarsi in effetti di un vortice gassoso. “Anche se non abbiamo in mano delle solide conclusioni, è estremamente prezioso per noi localizzare il luogo esatto della formazione di pianeti. Otterremo immagini di ALMA a risoluzione ancora più elevata per rivelare la distribuzione di temperatura nell’addensamento e cercare indizi di un pianeta al suo interno. Abbiamo intenzione di utilizzare anche il telscopio Subaru nell’infrarosso per verificare se vi sia del gas caldo attorno a un potenziale pianeta”, conclude Tsukagoshi.
Nell’immagine rappresentazione artistica del disco di gas e polveri attorno a TW Hydrae
Credit: NAOJ