Creazione e Distruzione nei Pilastri dell’Aquila

Creazione e Distruzione nei Pilastri dell’Aquila

Nascono miriadi di nuove stelle all’interno dei celeberrimi Pilastri della Creazione, immortalati in questa strepitosa ripresa del telescopio James Webb. Anche se le torri cosmiche hanno l’aspetto di impenetrabili e oscure formazioni rocciose, la luce infrarossa permette di andare oltre le dense cortine di polveri oscuranti che li compongono, per osservare lo splendore delle stelle neonate al loro interno. Le tre imponenti torri di gas e polveri immortalate in questa immagine sono parte della Nebulosa Aquila, Messier 16, situata a circa 6.500 anni luce da noi.

Il paesaggio fantastico in questa scena celeste viene scolpito e illuminato dai possenti venti e dalla bruciante radiazione ultravioletta di stelle massicce che risplendono nelle vicinanze. Durante il processo queste stelle distruggono gradualmente il materiale circostante, che rappresenta le ultime vestigia della vasta nube da cui si sono formate. La spettrale foschia visibile nell’immagine intorno ai bordi densi dei pilastri è materiale in corso di evaporazione, riscaldato dalle giovani stelle brillanti. Dal momento che questi processi violenti stanno gradualmente e rapidamente disgregando le torri, fino a che scompariranno del tutto nella notte oscura, un nome appropriato per queste torri imponenti potrebbe essere anche Pilastri di Creazione e Distruzione.

Anche se simili strutture non sono infrequenti nelle regioni di formazione stellare, i Pilastri si possono decisamente annoverare tra le più fotogeniche e suggestive mai riprese. Le celebri immagini del telescopio Hubble, risalenti al 1995 e al 2014, sono tra le più iconiche e popolari della storia dell’astronomia. Ma la nuova visione nell’infrarosso del telescopio Webb rivela una straordinaria ricchezza di stelle, sia attorno che all’interno dei magnifici Pilastri. Le osservazioni permetteranno agli astronomi di affinare i loro modelli relativi alla formazione stellare, identificando in maniera molto più precisa le varie popolazioni stellari nella regione, oltre alle vaste quantità di gas e polveri in cui sono immerse.

I filamenti rossastri simili a lava incandescente visibili nella ripresa sono getti di plasma espulsi da stelle infanti che si stanno formando nelle nubi, in seguito al collasso gravitazionale di addensamenti oscuri di gas freddo e polveri. I getti collidono con il materiale circostante, generando onde d’urto. Il bagliore cremisi deriva da molecole di idrogeno energizzate dai getti e dalle potenti radiazioni ultraviolette. Le stelle responsabili di questo scompiglio hanno poche centinaia di migliaia di anni di età.

Nonostante la capacità delle osservazioni nell’infrarosso di penetrare le dense nubi di polveri che compongono le strutture, non sono presenti nell’immagine galassie lontane al di là dei pilastri, nel profondo cielo. Invece, una cortina di gas e polveri semi-opache si interpone alla vista, bloccando la visione delle profondità dell’Universo. Questa coltre indistinta viene diffusamente illuminata dalla radiazione collettiva delle stelle presenti nella regione. In definitiva, in questa immagine eterea l’intero arazzo celeste è costellato di stelle brillanti della Via Lattea e, allo stesso tempo, viene rivelata la nascita di nuove stelle all’interno dei pilastri stessi, che si stagliano sullo sfondo di un’incantevole foschia blu notte.

Credit: NASA, ESA, CSA, STScI; J. DePasquale, A. Koekemoer, A. Pagan (STScI).

https://esawebb.org/images/weic2216b/