Perseverance Conferma un Antico Lago Marziano in Jezero

Perseverance Conferma un Antico Lago Marziano in Jezero

Immagini dettagliate riprese dal rover Perseverance della Nasa rivelano che il cratere Jezero, molto tempo fa, fu un lago tranquillo alimentato da un fiume, il cui delta era soggetto a fenomeni alluvionali che trascinarono massi e detriti da altipiani ben più distanti, depositandoli sul fondo dell’attuale cratere.

Le riprese suggeriscono che miliardi di anni fa, quando Marte aveva un’atmosfera sufficientemente spessa da supportare la presenza di acqua liquida in superficie, il ciclo idrogeologico dell’antico lago marziano era più complesso e interessante del previsto. La scoperta si basa sullo studio accurato di ripidi e lunghi affioramenti presenti nell’antico delta, che si sono formati da sedimenti accumulati alla foce del fiume che un tempo alimentava il lago nel cratere. Le immagini riprese dalle camere Mastcam-Z e Remote Micro-Imager (RMI) installate sul rover forniscono indizi sui luoghi più idonei per la raccolta di campioni di rocce e sedimenti, inclusi quelli che potrebbero contenere composti organici o evidenze di antiche forme di vita. Lo studio relativo è pubblicato su Science.

Nell’immagine l’affioramento Kodiak all’interno del cratere Jezero Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS 

Nel momento in cui sono state riprese le immagini il rover si trovava a nordest degli affioramenti oggetto di indagine, ad una distanza di circa 2,2 chilometri. A sudest del rover, circa alla stessa distanza, si estende un altro sperone roccioso chiamato Kodiak, che in un remoto passato si trovava nel bordo meridionale del delta fluviale. Kodiak era già stato ripreso da sonde in orbita, ma le camere di Perseverance ne hanno rivelato per la prima volta la stratigrafia, compresi l’ordine e la disposizione degli strati rocciosi. Queste osservazioni possono fornire informazioni sulla tempistica dei depositi geologici. La stratificazione orizzontale ha lo stesso aspetto di quelle che un geologo potrebbe osservare in un delta fluviale sulla Terra.

“Questa è l’osservazione chiave che ci permette una volta per tutte di confermare la presenza di un lago e del delta di un fiume a Jezero”, afferma Nicolas Mangold del Laboratoire de Planétologie et Géodynamique a Nantes, Francia, a guida dello studio. Anche se i risultati delle osservazioni dell’affioramento Kodiak sono già di per sé significativi, la più grande sorpresa è giunta dalle immagini delle scarpate presenti a nordest, che presentano stratificazioni analoghe. Ma incastonati sulle ripide pareti di questi affioramenti sono visibili grandi massi e pietre. “Osserviamo strati distinti nelle scarpate, contenenti massi grandi anche un metro e mezzo”, afferma Mangold. Questo implica che il corso d’acqua lento e tranquillo che alimentava il delta deve aver completamente cambiato aspetto ad un certo punto, diventando più impetuoso e provocando alluvioni e inondazioni. Secondo il team un torrente d’acqua in grado di trasportare simili massi anche per decine di chilometri deve aver fluito a velocità tra 6 e 30 chilometri all’ora.

Il nuovo studio suggerisce che la dimensione del lago di Jezero sia variata di molto del corso del tempo e che il livello dell’acqua sia risalito e ridisceso di qualche decina di metri prima che lo specchio d’acqua sparisse del tutto. Anche se non sappiamo se queste variazioni nel livello delle acque derivino da alluvioni o da cambiamenti ambientali più graduali, il team ha determinato che sono avvenute piuttosto tardi nella storia del delta di Jezero, quando il livello del lago era almeno 100 metri più basso rispetto al livello massimo raggiunto. “Una migliore comprensione del delta di Jezero è la chiave per capire i cambiamenti nell’idrologia dell’area”, conclude Sanjeev Gupta, coautore dello studio. “E questo potrebbe fornire indizi fondamentali sui processi che hanno portato l’intero pianeta a inaridirsi”.

Nell’immagine rappresentazione artistica del possibile aspetto di Marte oltre 3 miliardi di anni fa
Credit: ESO/M. Kornmesser/N. Risinger (skysurvey.org)

https://www.jpl.nasa.gov/news/nasas-perseverance-sheds-more-light-on-jezero-craters-watery-past