Esplosioni Vulcaniche per l’Antico Marte

Esplosioni Vulcaniche per l’Antico Marte

Secondo un nuovo studio una misteriosa formazione rocciosa su Marte ha avuto origine da eruzioni vulcaniche di tipo esplosivo, che hanno provocato l’espulsione di ceneri, gas e rocce nel cielo marziano, oltre 3 miliardi di anni fa. La ricerca permette di ottenere nuove informazioni sull’interno di Marte e sulla sua antica abitabilità.

Le Medusae Fossae sono insoliti depositi di roccia morbida posizionati vicino all’equatore di Marte, cento volte più massicci del più grande deposito di materiale vulcanico emesso durante eruzioni esplosive sulla Terra. Il nuovo studio suggerisce che la struttura si sia formata in seguito a eruzioni avvenute oltre 3 miliardi di anni fa. “Si tratta di un deposito massiccio, non solo su scala marziana, ma anche in termini del Sistema Solare, dal momento che non conosciamo altri depositi come questo”, afferma Lujendra Ojha della Johns Hopkins University a Baltimora, primo autore dello studio pubblicato su Journal of Geophysical Research: Planets.

La formazione Medusae Fossae Credit: High Resolution Stereo Camera/European Space Agency

L’effetto dei gas a effetto serra rilasciati durante l’eruzione potrebbe avere riscaldato la superficie di Marte abbastanza da permettere all’acqua liquida di rimanere in superficie, ma, nel contempo, gas vulcanici tossici potrebbero avere alterato la chimica superficiale e atmosferica di Marte. Entrambi i processi avrebbero avuto influenza sull’abitabilità del Pianeta Rosso.  Per raggiungere questo risultato il team ha utilizzato dati provenienti da varie missioni in orbita attorno a Marte, misurando per la prima volta la densità di Medusae Fossae e scoprendo che la roccia è insolitamente porosa.

La scoperta suggerisce che l’interno di Marte sia più complesso del previsto: secondo gli scienziati l’interno del pianeta avrebbe dovuto avere grandi quantità di gas volatili per creare un deposito di queste dimensioni. “Se riuscissimo a distribuire globalmente Medusae Fossae, otterremmo uno strato spesso 9,7 metri”, spiega Ojha. “Considerando la grandezza di questo deposito, è davvero incredibile, perché implica non soltanto che il magma fosse ricco di elementi volatili, ma anche che lo sia rimasto per un lungo periodo di tempo”.
[ Barbara Bubbi ]

Immagine di Marte ripresa dalla Mars Orbiter Mission dell’ISRO, dominata dal Monte Olympus e dalle Valles Marineris, rispettivamente il vulcano più grande e il canyon più ampio noti sul Sistema Soalre
Credit: Indian Space Research Organization (ISRO)

https://phys.org/news/2018-06-explosive-volcanoes-spawned-mysterious-martian.html