Segnali Radio da Stelle Nane

Segnali Radio da Stelle Nane

Grazie al radiotelescopio LOFAR un team di astronomi ha individuato emissioni di onde radio provenienti da una ventina di stelle nane rosse. Secondo gli scienziati, in almeno quattro casi i segnali derivano da interazioni magnetiche tra la stella e un pianeta invisibile che le orbita attorno.

Joseph Callingham e i suoi colleghi della Leiden University, Paesi Bassi, sono andati a caccia di aurore su sistemi planetari al di là del Sistema Solare, utilizzando il radiotelescopio Low Frequency Array (LOFAR). “Abbiamo scoperto segnali provenienti da 19 stelle nane rosse, quattro delle quali riteniamo ospitino pianeti in orbita”, spiega Callingham. “Sappiamo da tempo che i pianeti del nostro Sistema Solare emettono potenti onde radio dal momento che i loro campi magnetici interagiscono col vento solare. Lo stesso processo porta alla formazione delle splendide aurore che ammiriamo presso i poli della Terra. Tuttavia, soltanto utilizzando LOFAR abbiamo avuto a disposizione la sensibilità necessaria per scovare emissioni aurorali al di là del Sistema Solare. Si tratta di uno strumento incredibilmente potente, da utilizzare per aiutarci a scoprire esopianeti e per studiare i loro campi magnetici”. Le nane rosse sono stelle molto più piccole e più fredde del nostro Sole, ma dotate spesso di campi magnetici particolarmente intensi.

Secondo Harish Vedantham, coautore dello studio, i segnali radio potrebbero derivare da riconnesione magnetica tra le stelle e le magnetosfere di pianeti invisibili in orbita, in modo simile all’interazione che avviene tra Giove e la sua luna Io. La riconnessione magnetica è un processo fisico che può collegare campi magnetici tra il vento stellare e la magnetosfera dei pianeti, con trasferimento d’energia alle particelle cariche. “Sulla nostra Terra si formano aurore, che emettono anche potenti onde radio: la loro formazione deriva dall’interazione tra il campo magnetico del pianeta e il vento solare”, spiega Vedantham. “Ma nel caso di Giove, le aurore sono molto più forti, dal momento che la sua luna Io getta materiale nello spazio, riempiendo l’ambiente di Giove di particelle che alimentano aurore insolitamente potenti”. A causa dell’intensa attività vulcanica, il satellite Io può generare forti interazioni con il campo magnetico gioviano, scatenando tempeste magnetiche: i vulcani di Io espellono materiale elettricamente carico verso la zona della magnetosfera gioviana.

“Il nostro modello relativo alle onde radio emesse dalle stelle è una versione in scala più grande del rapporto tra Giove e Io: il modello prevede un esopianeta avvolto nel campo magnetico di una stella, che genera vaste correnti di materiale in grado di alimentare brillanti aurore sulla stella stessa. È uno spettacolo che ha attratto la nostra attenzione da anni luce di distanza”. Il team sta indagando ulteriormente sulla presenza di pianeti attorno alle nane rosse, utilizzando telescopi ottici e cercando periodicità nelle onde radio. Secondo gli autori, lo studio dimostra la capacità della radioastronomia di rivoluzionare la nostra comprensione dei pianeti al di là del Sistema Solare. In effetti la rilevazione radio di aurore in un sistema stellare potrebbe essere utilizzata per scoprire nuovi esopianeti.

Nell’immagine rappresentazione artistica dell’interazione magnetica tra una stella nana rossa e il suo pianeta
Credit to image: Danielle Futselaar (artsource.nl)

https://www.astron.nl/aurorae-discovered-on-distant-stars-suggest-hidden-planets/