Un Pianeta Roccioso per una Stella Antica

Un Pianeta Roccioso per una Stella Antica

Utilizzando l’Osservatorio Keck, gli astronomi hanno scoperto uno degli esopianeti più antichi mai individuati nella Via Lattea. Il mondo alieno appartiene a un sistema stellare situato nel disco spesso della nostra galassia, la cui formazione risale a una decina di miliardi di anni fa.

Quasi tutti gli esopianeti scoperti sino ad oggi risiedono nel piano della Via Lattea. Ora gli astronomi dell’University of Hawaii, utilizzando l’Osservatorio Keck sul Maunakea, hanno scoperto un pianeta roccioso in orbita attorno ad una stella che appartiene al cosiddetto “disco galattico spesso”. La Via Lattea, come molte spirali, è formata da due strutture a disco contenenti stelle di età diversa. Il disco spesso, che circonda quello sottile, è abitato da una popolazione stellare più vecchia, che comprende circa il 20 percento delle stelle totali della galassia. Essendo antiche, tali stelle contengono una percentuale di metalli (elementi più pesanti di idrogeno ed elio) molto inferiore rispetto alle stelle più giovani del disco sottile. Inoltre sfoggiano moti insoliti, che possono portarle a spostarsi al di fuori del piano galattico. Si ritiene che la popolazione stellare del disco spesso si sia formata circa 10 miliardi di anni fa.

L’illustrazione artistica mostra il disco spesso e il disco sottile della nostra galassia Credit: Kaley Brauer, MIT

Il mondo alieno appena scoperto orbita attorno alla stella TOI-561, un poco più piccola e più fredda del Sole, situata a quasi 300 anni luce da noi nella Costellazione del Sestante. “L’esopianeta che orbita attorno a TOI-561è uno dei pianeti rocciosi più antichi mai scoperti. La sua esistenza dimostra che l’Universo ha continuato a formare pianeti rocciosi sin quasi dal suo inizio”, afferma Lauren Weiss, a guida del team che ha effettuato la scoperta. Il pianeta è stato individuato con il metodo del transito, che permette di osservare il calo periodico di luce stellare dovuto al passaggio del pianeta di fronte alla sua stella dal nostro punto di vista. Dal momento che il pianeta ha un raggio 1,5 volte quello della Terra, il calo di luce provocato dal suo transito è molto piccolo, appena lo 0,025 percento della luminosità della stella. Misurando inoltre le oscillazioni provocate nel moto stellare dalla gravità del pianeta, gli astronomi hanno dedotto che la sua massa è tre volte quella terrestre.

Da questi dati il team ha dedotto che il mondo alieno è molto probabilmente roccioso, con un’abbondanza di ferro inferiore a quella terrestre. Attorno alla sua stella orbitano almeno altri due pianeti, entrambi con un raggio circa due volte quello terrestre e troppo poco densi per essere rocciosi. L’origine delle stelle che si trovano nel disco spesso della Via Lattea non è chiara. Alcuni studi suggeriscono che si siano formate all’interno di una galassia differente e antica, in seguito cannibalizzata da una Via Lattea più giovane, ma più massiccia. In alternativa, le stelle del disco spesso potrebbero rappresentare alcune delle prime stelle che si sono formate nella nostra galassia.

È assai improbabile che il pianeta sia abitabile: orbita infatti attorno alla sua stella due volte ogni giorno terrestre, a distanza così ravvicinata che la sua temperatura superficiale stimata è pari a circa 1.700 gradi Celsius. Tuttavia, questo mondo roccioso e rovente rappresenta forse il primo di una popolazione di pianeti rocciosi ancora da scoprire attorno alle stelle più antiche della nostra galassia.

Nell’immagine rappresentazione artistica dell’esopianeta
Credit: W. M. Keck Observatory/Adam Makarenko

http://www.ifa.hawaii.edu/info/press-releases/TOI561/