Due Pianeti Solitari Vagano nella Via Lattea

Due Pianeti Solitari Vagano nella Via Lattea

Gli astronomi potrebbero aver scoperto due pianeti raminghi in viaggio solitario nella Via Lattea. Secondo i ricercatori i due mondi rappresenterebbero solo la punta dell’iceberg di una vasta popolazione di mondi in giro per la nostra galassia. I due vagabondi planetari sono stati scoperti come parte dell’Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE) e appartengono a un gruppo elitario di circa una dozzina di pianeti privi di stella madre scoperti finora.

I pianeti vaganti, che viaggiano nello spazio senza una loro stella, rappresentano ancora una novità astronomica. Anche se l’idea della loro esistenza è presente da molti anni, è soltanto in tempi più recenti che la tecnologia si è sviluppata al punto di riuscire a individuarli, considerando il fatto che sono estremamente poco luminosi e freddi. Ma gli astronomi negli ultimi tempi hanno utilizzato un fenomeno chiamato microlensing gravitazionale, che consentirà di aumentare il numero di pianeti solitari individuati.

Il microlensing gravitazionale si basa sul fatto che quando un oggetto massiccio (come un pianeta vagante) passa di fronte ad una stella distante, l’oggetto in primo piano distorce e amplifica la luce stellare di fondo. In questo modo l’oggetto in effetti agisce come una lente che focalizza e aumenta la luminosità della stella più remota. Analizzando con precisione il modo in cui viene distorta la luce stellare, gli astronomi sono in grado di dedurre dettagli sull’oggetto in primo piano che agisce da lente.

Per individuare i nuovi pianeti vagabondi i ricercatori hanno analizzato i dati di OGLE alla ricerca di eventi di microlensing avvenuti su tempi scala relativamente ridotti. Ne hanno individuati due, OGLE-2012-BLG-1323 e OGLE-2017-BLG-0560, in linea con quanto ci si aspetterebbe dalla presenza di due mondi solitari in primo piano. Sulla base delle analisi, i ricercatori stimano che uno dei candidati abbia una massa tra quella della Terra e quella di Nettuno, mentre l’altro si collochi tra un mondo simile a Giove e una nana bruna. Le stime di distanza dei due mondi non sono sufficientemente accurate da vincolare più precisamente le masse degli oggetti. Se i due mondi fossero localizzati vicino a noi nel disco galattico, allora il pianeta più piccolo dovrebbe essere circa 2,3 volte più massiccio della Terra, mentre il più grande dovrebbe avere una massa pari a 1,9 volte quella di Giove. D’altro canto, se i pianeti fossero localizzati più lontano nel bulge della galassia, allora il più piccolo potrebbe avere una massa 23 volte quella terrestre, mentre il più grande potrebbe rivelarsi una nana bruna. Per approfondire la questione saranno necessarie ulteriori osservazioni.

Credit NASA/JPL-Caltech

http://www.astronomy.com/news/2018/11/rogue-one-and-two