16 Apr 2020 Un Mondo Potenzialmente Terrestre
Un team internazionale di scienziati, analizzando dati di archivio della missione Kepler della NASA, ha scoperto un pianeta di dimensione terrestre che orbita nella zona abitabile della sua stella. Il mondo alieno, chiamato Kepler-1649c e situato a 300 anni luce dalla noi, è molto simile alla Terra in quanto a dimensioni e temperatura, anche se orbita attorno ad una stella nana rossa.
Kepler-1649c è 1,06 volte più grande del nostro pianeta e la quantità di luce che riceve dalla sua stella è pari al 75 percento della luce che la Terra riceve dal Sole. Tuttavia, occorre tenere presente che le nane rosse come quella che ospita il mondo alieno sono note per le potenti eruzioni stellari, in grado di rendere inospitale l’ambiente dei pianeti nelle loro vicinanze. “Questo mondo lontano e interessante ci regala maggiori speranze che tra le stelle esista una seconda Terra, in attesa di essere scoperta”, spiega Thomas Zurbuchen della NASA. “I dati ottenuti da missioni come Kepler e TESS continueranno a garantirci scoperte entusiasmanti, man mano che la comunità scientifica rifinirà la sua capacità di individuare pianeti promettenti”. Non conosciamo ancora molti aspetti di Kepler-1649c, inclusa la sua atmosfera, che potrebbe influenzare la temperatura del pianeta. Ma, sulla base di quanto è noto, gli scienziati ritengono Kepler-1649c particolarmente interessante.
Ci sono altri pianeti ancora più simili in dimensione alla Terra, come TRAPPIST-1f e forse Teegarden c; altri sono più simili al nostro pianeta in quanto a temperatura, come TRAPPIST-1d e TOI 700d. Ma Kepler-1649c è il più simile alla Terra sotto entrambi gli aspetti, oltre ad essere situato in zona abitabile, la regione attorno alla stella in cui si ritiene che il pianeta possa supportare acqua liquida in superficie. Kepler-1649c orbita così vicino attorno alla sua piccola e fredda nana rossa che un suo anno è equivalente ad appena 19,5 giorni terrestri. Nel sistema è presente anche un altro pianeta roccioso di dimensione simile, ma in orbita a circa la metà della distanza dalla stella rispetto a Kepler-1649c. Il team ha scoperto il pianeta ri-analizzando vecchie osservazioni del telescopio Kepler, la cui missione era quella di identificare esopianeti grazie al metodo del transito, individuando il calo di luce stellare dovuta al passaggio di un pianeta davanti alla sua stella. In precedenza, l’algoritmo di ricerca non lo aveva identificato come pianeta, ma gli scienziati hanno dato una seconda occhiata ai dati e lo hanno riconosciuto come tale.
Kepler-1649c è uno degli esopianeti che corrisponde meglio alla Terra come dimensione e come energia ricevuta dalla stella, ma la sua scoperta ha permesso anche di caratterizzare meglio l’intero sistema planetario. Ogni nove volte che il pianeta esterno orbita attorno alla stella, il pianeta interno orbita attorno alla stella quasi esattamente quattro volte. Il fatto che le orbite dei due mondi si comportino secondo un rapporto così stabile indica che il sistema è molto stabile e destinato a sopravvivere per molto tempo. Un simile comportamento è dovuto a un fenomeno chiamato risonanza orbitale, anche se un rapporto nove a quattro è piuttosto insolito. È possibile che sia presente un altro pianeta in mezzo ai due mondi alieni, non ancora scoperto.
“Più dati otteniamo, più individuiamo segnali che puntano nella direzione della presenza frequente di esopianeti potenzialmente abitabili e simili alla Terra attorno alle nane rosse”, afferma Andrew Vanderburg dell’University of Texas, primo autore dello studio pubblicato su Astrophysical Journal Letters. “Dal momento che ci sono stelle nane rosse quasi ovunque nella nostra galassia, e che attorno ad esse orbitano questi piccoli mondi potenzialmente abitabili, la probabilità che uno di loro non sia troppo differente dalla nostra Terra appare sempre più plausibile”.
Credit: NASA/Ames Research Center/Daniel Rutter