Un Palloncino Planetario

Un Palloncino Planetario

Un team internazionale di astronomi ha rilevato elio in una nube estesa in fuga dall’esopianeta HAT-P-11b, un mondo alieno di dimensione simile a Nettuno situato a 124 anni luce dalla Terra nella Costellazione del Cigno. Secondo i ricercatori l’esopianeta si è “gonfiato” come un palloncino di elio, per effetto della radiazione stellare, e sta perdendo parte della sua atmosfera nello spazio.

I dati hanno rivelato per la prima volta la velocità degli atomi di elio nell’atmosfera superiore di un esopianeta. Secondo lo studio, guidato da ricercatori dell’Università di Ginevra e pubblicato su Science, la scoperta senza precedenti può aiutarci a comprendere le condizioni atmosferiche estreme presenti attorno agli esopianeti più caldi. Il team ha osservato l’esopianeta utilizzando lo spettrografo Carmenes, installato sul telescopio da 4 metri a Calar Alto, Spagna.

“Questa è davvero una scoperta entusiasmante, in particolare perché l’elio è stato individuato per la prima volta nelle atmosfere degli esopianeti solo all’inizio di quest’anno. Le osservazioni dimostrano che l’elio viene soffiato via dal pianeta a causa della radiazione della stella madre. Abbiamo intenzione di utilizzare questo nuovo studio per capire quale tipo di pianeti abbiano grandi involucri di idrogeno ed elio e quanto a lungo possano trattenere i gas nelle loro atmosfere”, spiega Jessica Spake dell’University of Exeter, tra gli autori dello studio.

L’elio è il secondo elemento più diffuso nel cosmo, ma nonostante questo per lungo tempo è risultato difficile da individuare nelle atmosfere esoplanetarie. Ora l’analisi dello spettro della luce stellare ha permesso ai ricercatori di ricavare posizione e velocità degli atomi di elio nell’atmosfera superiore di HAT-P-11b, che si trova 20 volte più vicino alla sua stella rispetto a quanto non lo sia la Terra dal Sole. “Riteniamo che questa vicinanza alla stella abbia impatto sull’atmosfera del pianeta. Le nuove osservazioni sono così precise da rivelare che l’atmosfera esoplanetaria è senza dubbio gonfiata dalla radiazione stellare e sfugge nello spazio”. Le nuove osservazioni sono supportate da complesse simulazioni a computer realizzate da Vincent Bourrier, che aggiunge: “L’elio viene soffiato via dal lato diurno del pianeta verso il lato notturno a oltre 10.000 chilometri all’ora. Dal momento che si tratta di un gas così leggero, sfugge facilmente dall’attrazione del pianeta e forma una nube estesa tutto attorno”.

Nell’immagine rappresentazione artistica dell’esopianeta
CREDIT Denis Bajram

https://eurekalert.org/pub_releases/2018-12/uoe-hei120518.php