Hubble Indaga sulle Atmosfere dei Pianeti di TRAPPIST-1

Hubble Indaga sulle Atmosfere dei Pianeti di TRAPPIST-1

Un team internazionale di astronomi ha utilizzato il telescopio Hubble per sondare le atmosfere presenti attorno ai quattro pianeti di dimensione terrestre in orbita  all’interno della zona abitabile del sistema TRAPPIST-1. I nuovi risultati supportano la natura di tipo terrestre e potenzialmente abitabile di tre fra i pianeti presi in considerazione. I risultati sono stati pubblicati su Nature Astronomy.

TRAPPIST-1 è il sistema con il maggior numero di pianeti di dimensione terrestre scoperto finora: sette pianeti in orbita attorno alla loro stella, distante circa 40 anni luce dalla Terra. Questi pianeti sono relativamente temperati, il che li rende un obiettivo importante da tenere in considerazione alla ricerca di segni di vita al di là del Sistema Solare. Ora un team internazionale di astronomi ha presentato uno studio in cui viene analizzata l’atmosfera dei quattro pianeti più interessanti del sistema, TRAPPIST-1d, e, f, g. Tre di tali pianeti orbitano all’interno della zona abitabile, definita come la regione attorno alla stella in cui potrebbe esistere acqua liquida in superficie. Il quarto pianeta,  TRAPPIST-1d, orbita in una zona limite, nel bordo interno della zona abitabile. I dati ottenuti escludono un’atmosfera priva di nubi ricca di idrogeno, ma per il quarto pianeta, TRAPPIST-1g, una tale atmosfera non può essere esclusa.

Julien de Wit del Massachusetts Institute of Technology, a guida dello studio, spiega le implicazioni positive di queste misurazioni: “La presenza di atmosfere gonfie, dominate dall’idrogeno, dovrebbe indicare che questi pianeti sono più probabilmente mondi gassosi simili a Nettuno. La scarsità di idrogeno nelle loro atmosfere supporta invece la teoria che i mondi alieni abbiano una natura di tipo terrestre. Questa scoperta è un passo avanti importante per determinare se i pianeti possano ospitare acqua liquida in superficie, il che potrebbe implicare la presenza di organismi viventi”.

Le osservazioni sono state realizzate nel corso del transito dei pianeti di fronte alla stella. In una simile configurazione una parte della luce stellare passa attraverso l’atmosfera dell’esopianeta in questione e interagisce con gli atomi e le molecole al suo interno. Questo fenomeno lascia una sorta di impronta digitale dell’atmosfera nello spettro della stella. Anche se i risultati escludono un certo tipo di atmosfera, molti scenari atmosferici alternativi sono ancora coerenti con i dati. Gli esopianeti potrebbero presentare una gamma varia di atmosfere, come i pianeti rocciosi nel nostro Sistema Solare.

I risultati dimostrano la capacità di Hubble nello studiare le atmosfere di pianeti di tipo terrestre e aprono la strada alle osservazioni del futuro telescopio James Webb. “Future osservazioni spettroscopiche con la prossima generazione di telescopi ci permetteranno di indagare in profondità sulle atmosfere di questi esopianeti. Questo ci permetterà di cercare gas più pesanti come carbonio, metano, vapor d’acqua, ossigeno, che potrebbero rappresentare i segnali della presenza di vita”, conclude Michael Gillon dell’Università di Liegi, Belgio.
[ Barbara Bubbi ]

https://www.spacetelescope.org/news/heic1802/

Rappresentazione artistica del sistema

Credit: NASA