Oceani di Magma su Pianeti Riscaldati a Induzione

Oceani di Magma su Pianeti Riscaldati a Induzione

 

Il riscaldamento a induzione potrebbe modificare completamente il budget energetico di un esopianeta e portare alla formazione di oceani di magma e alla fusione del suo interno.

In uno studio pubblicato su Nature Astronomy un team internazionale guidato dall’Austrian Academy of Sciences spiega come oceani di magma potrebbero formarsi sotto la superficie di esopianeti come risultato del surriscaldamento dovuto al campo magnetico stellare.

Quando un materiale conduttore è circondato da un campo magnetico variabile, si produce una corrente elettrica all’interno del corpo in base a un processo noto come induzione elettromagnetica. Se la corrente elettrica che si forma all’interno del pianeta è abbastanza forte può riscaldare il materiale in cui fluisce, in questo caso il mantello del pianeta, che si fonde letteralmente.

“Abbiamo voluto indagare sul ruolo che il riscaldamento a induzione può giocare su scala molto più grande”, spiega la prima autrice Kristina Kislyakova. “Eravamo particolarmente interessati a pianeti in orbita attorno a stelle con forti campi magnetici”. Queste stelle possono ruotare molto rapidamente, il che fa sì che il campo magnetico del pianeta in orbita cambi rapidamente. In casi simili il riscaldamento a induzione, lo stesso che viene utilizzato nell’industria per fondere materiali o nella cucina, può avere luogo all’interno del pianeta.

Il team ha studiato stelle di piccola massa che esibiscono alcune caratteristiche esotiche rispetto al nostro Sole: sono molto più piccole è più deboli. Alcune di esse ruotano molto velocemente e possiedono campi magnetici centinaia di volte più forti rispetto a quello solare. Un buon esempio di queste piccole stelle è Trappist-1, che ospita una grande famiglia di sette pianeti rocciosi, tre dei quali potrebbero avere acqua liquida in superficie. Questo sistema planetario è un candidato importante nella ricerca di pianeti simili alla Terra.

Il team ha calcolato l’energia rilasciata all’interno dei pianeti di Trappist-1 dovuta al riscaldamento da induzione. “Abbiamo dimostrato che per alcuni dei pianeti il riscaldamento è abbastanza forte da provocare una notevole attività vulcanica o persino portare alla formazione di un oceano di magma al di sotto della superficie del pianeta”.

Come sappiamo dal nostro studio della Terra, una intensa attività vulcanica può avere una notevole influenza sull’atmosfera di un pianeta. “Perciò il calore a induzione può influenzare notevolmente l’abitabilità di un esopianeta”, aggiunge il coautore Luca Fossati. Il nuovo studio dimostra che questo effetto dovrebbe essere tenuto in considerazione quando si studia l’abitabilità e l’evoluzione di pianeti in orbita attorno a stelle di piccola massa.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-10-formation-magma-oceans-exoplanet.html

Crediti: NASA