Troppo Caldi come Pianeti e Troppo Freddi come Stelle

Troppo Caldi come Pianeti e Troppo Freddi come Stelle

Nel corso di un nuovo studio gli scienziati hanno analizzato le atmosfere dei gioviani ultracaldi, mondi alieni simili a Giove, ma estremamente vicini alla loro stella. I risultati rivelano sorprendenti somiglianze con le atmosfere stellari.

Gli esopianeti ultracaldi di tipo gioviano sono una nuova classe di pianeti che gli astronomi stanno scoprendo sempre in maggior numero nel cosmo. Questi giganti gassosi roventi orbitano vicinissimi alla loro stella, a distanze molto inferiori rispetto a quella che separa Mercurio dal Sole, rivolgendo alla stella sempre lo stesso lato. Questo fa sì che le temperature nel lato diurno superino i 1.900 gradi Celsius, mentre quelle sul lato notturno si aggirino attorno ai 1000 gradi. Inoltre i gioviani ultracaldi sfoggiano caratteristiche atmosferiche uniche, non riscontrabili in altri tipi di pianeti, come un’apparente mancanza di molte molecole.

Nonostante la natura affascinante di questi strani mondi infernali, gli scienziati ne sanno ancora ben poco. In un nuovo studio in via di pubblicazione su Astronomy and Astrophysics, un team internazionale di ricercatori ha modellato le atmosfere di quattro gioviani ultracaldi già noti, studiati in precedenza tramite i telescopi Hubble e Spitzer. Secondo il team i gioviani caldi sono risultati ancora più strani del previsto.

Nello specifico, gli scienziati hanno scoperto che il lato diurno di questi mondi è così cocente che il calore può spezzare molti tipi di molecole riducendole nei loro blocchi costruttivi di base. Tali molecole non sono pertanto individuabili dagli osservatori. Questa scoperta ha portato gli scienziati a una conclusione sorprendente: l’atmosfera nel lato diurno di questi mondi alieni assomiglia più a quella di una stella che a quella di un pianeta. Il risultato è interessante di per sè, ma può anche aiutare gli astronomi a spiegare perché sono state individuate molecole d’acqua soltanto ai bordi della delimitazione tra lato diurno e notturno di questi pianeti. Il team ha scoperto che quando gli atomi di idrogeno e di ossigeno viaggiano verso il lato notturno più freddo del pianeta, si ricombinano a formare acqua. Tuttavia, siccome il lato notturno è troppo oscuro per essere osservato, gli astronomi possono individuare queste molecole d’acqua solo nelle regioni di confine tra notte e giorno.
[ Barbara Bubbi ]

L’illustrazione artistica mostra WASP-121b, un gioviano ultracaldo
Credit Engine House VFX, At-Bristol Science Centre, University of Exeter

http://www.astronomy.com/news/2018/08/ultra-hot-jupiters