Braccio di Ferro Gravitazionale tra le Nubi di Magellano

Braccio di Ferro Gravitazionale tra le Nubi di Magellano

Alle periferie della Via Lattea si sta svolgendo una lotta epica tra le due nostre più famose vicine galattiche, le Nubi di Magellano. Le due galassie nane sperimentano un braccio di ferro gravitazionale reciproco, tanto che una delle due ha strappato via un’enorme nube di gas dalla compagna. Ora nuovi dati del telescopio Hubble hanno permesso di determinare chi fra le due sia colpevole del furto cosmico.

Nell’immagine un mosaico della Via Lattea vista di taglio insieme a immagini in rosa che evidenziano la Corrente Magellanica e il Leading Arm, già presso il disco galattico. Le Nubi di Magellano appaiono come punti brillanti nel gas. Credits: Illustration: D. Nidever et al., NRAO/AUI/NSF and A. Mellinger, Leiden-Argentine-Bonn (LAB) Survey, Parkes Observatory, Westerbork Observatory, Arecibo Observatory, and A. Feild (STScI) Science: NASA, ESA, and A. Fox (STScI)

Fra le Nubi di Magellano intercorre un forte legame gravitazionale, che le trascina sempre più verso di noi. Il ponte gassoso oggetto dello studio, chiamato Leading Arm (Braccio Avanzato, nel senso che avanza, o precede il moto delle due piccole galassie) connette le Nubi di Magellano alla Via Lattea. Si ritiene che la struttura, che ha una dimensione circa la metà della nostra galassia, sia antica di 1 o 2 miliardi di anni. L’enorme concentrazione gassosa viene cannibalizzata dalla Via Lattea e alimenta la nascita di nuove stelle nella nostra galassia. Ma da quale delle due piccole galassie proviene quel gas? Dopo anni di dibattito ora gli scienziati hanno una risposta a questo mistero.

“Abbiamo affrontato la questione da una prospettiva differente, chiedendoci di cosa sia composta la struttura. Ha la stessa composizione della Grande Nube o della Piccola Nube?”, spiega Andrew Fox dello Space Telescope Science Institute a Baltimora, Maryland. Lo studio segue un altro lavoro del 2013, che si focalizzava sulla Corrente Magellanica, un flusso di idrogeno neutro e stelle, originato dall’interazione gravitazionale tra la Via Lattea e le due Nubi di Magellano, e derivante da entrambe le galassie nane. Ora Fox si è posto l’obiettivo di indagare sulla provenienza della controparte, una struttura gassosa che al contrario della Corrente Magellanica ha già raggiunto il disco della Via Lattea.

Il Leading Arm è un esempio in tempo reale di accrescimento di gas, il processo per cui il gas piove sulle galassie, molto difficile da osservare in galassie al di fuori della Via Lattea, perché troppo lontane e deboli. Il team ha utilizzato la visione ultravioletta di Hubble per analizzare chimicamente la luce di vari quasar, nuclei brillanti di galassie attive che si trovano a miliardi di anni luce di distanza, alle spalle della formazione gassosa. Gli scienziati hanno misurato come questa luce filtra attraverso la nube.

In particolare il team ha analizzato l’assorbimento di luce ultravioletta da parte di ossigeno e zolfo presenti nella nube, buoni indicatori della quantità di elementi pesanti, confrontando poi i dati di Hubble con le misurazioni realizzate dal Green Bank Telescope e da altri radiotelescopi, per determinare così la composizione e la velocità del gas e risalire alla galassia di provenienza.

“Abbiamo scoperto che il gas corrisponde alla Piccola Nube di Magellano”, ha detto Fox. “Questo indica che la Grande Nube di Magellano è la vincitrice nel braccio di ferro gravitazionale, dal momento che ha strappato via una tale quantità di gas dalla sua vicina più piccola”. Il risultato è stato possibile solo grazie alle capacità uniche di Hubble, in grado di rilevare la luce ultravioletta dallo spazio. Il gas dell’enorme struttura gassosa sta attraversando il disco della nostra galassia, interagendo così con il gas nella Via Lattea, distruggendosi via via e frammentandosi. Studiare un simile fenomeno è molto importante, perché rivela come il gas raggiunga le galassie e possa innescare la formazione di nuove stelle. In futuro potrebbero nascere nella nostra galassia nuovi pianeti e sistemi stellari grazie all’arrivo di materiale che un tempo era parte della Piccola Nube di Magellano. Lo studio è stato pubblicato su The Astrophysical Journal.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine la Via Lattea, le Nubi di Magellano e l’aurora australe
Credit: Paul Wilson

http://hubblesite.org/news_release/news/2018-15

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