Archeologia della Via Lattea

Archeologia della Via Lattea

Per molti anni gli astronomi hanno avuto una visione piuttosto semplice del cuore della nostra galassia, il bulge, visto come un luogo formato da vecchie stelle, le più antiche abitanti della nostra casa galattica. Tuttavia, dal momento che la Via Lattea più interna è un ambiente molto affollato, si è sempre rivelata una sfida distinguere i moti stellari per sondare il bulge in dettaglio. Ora una nuova analisi di circa 10000 stelle simili al Sole presenti nel bulge rivela che il centro della nostra galassia è un ambiente dinamico con stelle di varia età che sfrecciano a varie velocità, come viaggiatori frenetici in un aeroporto affollato.

Questa conclusione si basa su un patrimonio di dati d’archivio del telescopio Hubble nel corso di nove anni. Lo studio di questo complesso e caotico cuore della Via Lattea può fornire nuovi indizi sull’evoluzione della nostra galassia e delle galassie in generale. Il team, guidato da Will Clarkson dell’University of Michigan-Dearborn, ha scoperto che i moti delle stelle nel bulge sono vari, a seconda della composizione chimica di una stella. Stelle più ricche di elementi più pesanti di idrogeno ed elio hanno moti meno disordinati, ma orbitano attorno al centro galattico più velocemente rispetto a stelle più vecchie povere di elementi pesanti.

“Esistono molte teorie che descrivono la formazione della nostra galassia e del bulge centrale”, ha detto Annalisa Calamida dello Space Telescope Science Institute. “Alcuni ritengono che il bulge sia nato quando la galassia ha iniziato a formarsi quasi 13 miliardi di anni fa. In questo caso tutte le stelle del bulge dovrebbero essere antiche e condividere un moto simile tra loro. Ma altri pensano che il bulge si sia formato più tardi durante la vita della galassia, evolvendo lentamente dopo la nascita della prima generazione di stelle. Secondo questo scenario alcune delle stelle nel bulge potrebbero essere più recenti, con una composizione chimica arricchita di elementi pesanti espulsi in seguito alla morte di generazioni precedenti di stelle, e potrebbero viaggiare nella galassia in modo differente rispetto a stelle più antiche. Le stelle del nostro studio mostrano caratteristiche di entrambi i modelli. Quindi questa analisi può aiutarci a comprendere l’origine del bulge”.

Gli astronomi hanno suddiviso le stelle in base alla loro composizione chimica e hanno confrontato i moti di ogni gruppo. In questo modo hanno determinato il contenuto chimico delle stelle studiando i loro colori e dividendole in due gruppi principali a seconda dell’abbondanza di elementi pesanti (ferro). Le stelle chimicamente arricchite si muovono due volte più velocemente rispetto all’altra popolazione. Sono stati utilizzati anche dati del Very Large Telescope dell’ESO per stimare la composizione chimica delle stelle. I ricercatori ritengono questo studio molto importante per sondare l’archeologia della Via Lattea e si augurano che grazie al telescopio James Webb sarà possibile penetrare ancora più in profondità nei segreti nascosti nel cuore della nostra casa galattica.
[ Barbara Bubbi ]

Image: NASA, ESA, and T. Brown (STScI)

http://hubblesite.org/news_release/news/2018-01