Il James Webb per Svelare i Segreti del Pianeta Rosso

Il James Webb per Svelare i Segreti del Pianeta Rosso

 

Il pianeta Marte affascina l’uomo da secoli. Oggi è un mondo freddo e desertico, ma ci sono prove del fatto che molto tempo fa vantasse un oceano ricco d’acqua. Il telescopio spaziale James Webb della NASA studierà il misterioso Pianeta Rosso per permetterci di comprendere meglio la sua trasformazione da mondo accogliente per la vita a luogo secco e inospitale, nonchè per studiare la sua passata e attuale abitabilità.

Marte sarà parte del progetto Guaranteed Time Observation (GTO) guidato da Heidi Hammel, vice presidente esecutivo dell’Association of Universities for Research in Astronomy (AURA) a Washington, e verrà osservato dal telescopio Webb da Maggio a Settembre 2020, durante il suo primo anno di operatività.

“Webb ci restituirà misurazioni estremamente interessanti della chimica nell’atmosfera marziana”, ha detto Hammel. “E, fatto ancora più importante, questi dati saranno immediatamente disponibili alla comunità scientifica per poter pianificare osservazioni ancora più dettagliate di Marte”. “Stiamo tutti aspettando le osservazioni di Webb relative a Marte. Sono certo che saranno fantastiche, con il potenziale per scoperte scientifiche immediate”, aggiunge Jim Green, direttore della Planetary Science Division della NASA a Washington.

Marte è stato studiato da molteplici missioni, sia dallo spazio che dai rover in superficie, come Curiosity e Opportunity, ma Webb potrà fare da complemento a questi importanti progetti scientifici. Una risorsa importante del futuro telescopio sarà quella di riprendere immagini dell’intero disco marziano, e di beneficiare di un’eccellente risoluzione spettrale, con i vantaggi della mancanza di interferenze atmosferiche che possono inficiare le osservazioni di telescopi a terra. Detto questo, osservare Marte con il telescopio Webb non sarà semplice. Infatti il telescopio è stato ideato per essere in grado di rilevare obiettivi estremamente deboli e distanti, persino nell’Universo primordiale, mentre Marte è vicino e luminoso. Pertanto le osservazioni dovranno essere pianificate accuratamente, per evitare di danneggiare i delicati strumenti del telescopio con la luce.

Gran parte dell’acqua su Marte è andata perduta nel corso del tempo a causa della radiazione ultravioletta del Sole, che ne ha spezzato le molecole. Misurando accuratamente il rapporto nell’atmosfera marziana tra acqua normale (H2O) e acqua pesante (HDO, un solo atomo d’idrogeno, uno d’ossigeno e uno di deuterio), Webb sarà in grado di determinare la quantità di acqua perduta e quanta ne sia distribuita tra ghiaccio polare, atmosfera o suolo. Infatti l’acqua marziana è andata dispersa nello spazio attraverso processi che interessano preferenzialmente la molecola più leggera, lasciando l’acqua rimasta su Marte molto più ricca di HDO. Quanto maggiore è la perdita di acqua, tanto maggiore è il rapporto tra HDO e H2O nell’acqua rimanente.

Sebbene gran parte dell’acqua presente su Marte sia sotto forma di ghiaccio, rimane la possibilità che sia presente dell’acqua liquida in falde acquifere sotto il suolo marziano, una riserva che potrebbe ospitare semplici forme di vita. Questa idea interessante ha ricevuto maggior credito quando è stato individuato metano nell’atmosfera del pianeta rosso. Infatti il metano potrebbe essere generato da batteri, non soltanto da processi geologici. Sulla Terra il metano deriva da decomposizione di materia organica in assenza di ossigeno. Grazie ai dati raccolti dal telescopio Webb potremo comprendere meglio anche l’origine dei misteriosi pennacchi di metano, che emergono periodicamente da alcune regioni della superficie marziana.
[ Barbara Bubbi ]

http://webbtelescope.org/articles/2018-10

Credit: NASA/ESA and The Hubble Heritage Team STScI/AURA